TREVISO - L’altra faccia dei ragazzi, la “meglio gioventù”, generosa, curiosa, in grado di rompere gli stereotipi, andare oltre i pregiudizi, entrare nel carcere minorile e trovarci umanità. Nella tranquillità delle Case Piavone, distante dai rumori e dai colori della “Deejay Ten”, la consegna dei premi “Ponte della Bontà”, edizione 2025, da parte del Gruppo Folcloristico Trevigiano, che da quasi mezzo secolo mette in luce lo sforzo silenzioso, quotidiano, di chi opera nel volontariato.
I RICONOSCIMENTI
E dunque i riconoscimenti all’associazione Sogni di Giavera, che si occupa di bambini, ragazzi e giovani adulti gravemente malati. E ancora, l'associazione Fiori d'Acqua di Fonte, che opera invece per riempire di spensieratezza il tempo di persone disabili. «Il nostro vero premio – ha detto Silvia Zamperoni dell’associazione – è il legame che si è creato tra loro e noi». Ma un posto speciale, in questa edizione 2025, l'hanno occupato i ragazzi. «Devono essere di esempio – ha ribadito Camarin - Visto il momento che stiamo vivendo nelle nostre città, compresa Treviso, in cui ci sono ragazzi che si comportano in maniera poco corretta, ecco che qui abbiamo invece il meglio dei giovani». Come Miriam Cisse, studentessa allo Iusve, che sta compiendo il tirocinio al carcere minorile di Treviso. «Non lo nascondo, anche io avevo dei pregiudizi sulla realtà carceraria, rispetto ai quali mi sono dovuta ricredere». Ex studentessa anche lei del Duca degli Abruzzi, liceo del quale è stata premiata la quarta B-U, proprio per un percorso compiuto tra i detenuti di Santa Bona. Percorso che, hanno spiegato le insegnanti Raffaella Sestini e Sonia Baldin, ha fatto maturare i ragazzi e acquisire consapevolezza.
PREMI DI POESIA
Infine la sesta edizione dei premi Poesia, tema il Viaggio, con i testi degli alunni della primaria Masaccio e delle medie del Collegio Pio X che contribuiranno a formare un'antologia destinata alla raccolta fondi, attraverso l'associazione "Per mio figlio", per la Pediatria di Treviso.