«Giacomo sognava di vivere da solo», i genitori del ragazzo disabile aprono le porte di Casa Armonica (co-housing) agli amici. La gioia al pianoforte VIDEO

Il giovane vive in una delle cinque residenze in cui convivono ragazzi con disabilità. Il progetto nel comune di Treviso visitato dall'assessora alle politiche sociali Gloria Tessarolo: «I giovani vengono seguiti e motivati a vivere in autonomia»

lunedì 21 luglio 2025
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TREVISO - «Mio figlio Giacomo aveva espresso il desiderio di poter vivere da solo. Ora è diventato realtà». Da qui inizia la storia dell’avvocato Ugo Martellone e della moglie che hanno deciso di mettere a disposizione una residenza per esaudire non solo il sogno del figlio, ma anche di altri ragazzi che come lui vogliono crescere in autonomia pur stando in compagnia. “Casa Armonica” in via Castagnole è proprio questo: uno dei cinque co-housing dedicati a persone con disabilità sviluppati dai progetti “Real life”, promosso dalla Rete Interagendo con capofila Coop Solidarietà e “Home and Jobs Tales - Racconti di casa e lavoro”, promosso invece da Racconti di Rete con capofila Cooperativa Castel Monte.

LA CASA E I RAGAZZI 

La residenza verrà inaugurata ufficialmente a settembre, ma ieri si è svolto un primo tour delle stanze, occupati da quattro ragazzi già da u mese.

Si tratta di una vera e propria casa attrezzata, con spazi comuni e camere singole, dove i ragazzi possono sperimentare una convivenza vera e propria. Tra le stanze, tutte già arredate e di nuova costruzione, c’è anche qualche spazio vuoto che i ragazzi non vedono l’ora di occupare con qualche altro inquilino. «Possibilmente femmine - scherza Maszresha, una delle residenti -. È una bella esperienza lontano dalla famiglia. Siamo seguiti da un coach che ci aiuta passo passo ad essere liberi».

IL PROGETTO

«Così vediamo la realizzazione di due finanziamenti del Pnrr da 715mila euro, volute dal gruppo Ats–9 che ha come capofila Treviso - spiega l’assessora alle politiche sociali Gloria Tessarolo, che nel pomeriggio di ieri ha visitato anche la Casa di Lara Arep a Villorba -. Abbiamo privati che hanno vincolato un loro bene a progetti legati alla disabilità. Alcuni dei ragazzi stanno facendo esperienze in azienda e quando tornano a casa, non vanno dai genitori, bensì nei loro spazi. Facendo così esperienza di autonomia, con la supervisione delle cooperative». «A livello sociale, si dà opportunità di vita alle persone con disabilità, considerandoli dei cittadini - aggiunge Silvia Giomo, direttrice della disabilità e non autosufficenza del distretto di Treviso Ulss 2 -. È importante sottolineare anche l’impegno delle famiglie, che vedono una persona con disabilità come un individuo che cresce».

Ultimo aggiornamento: 22 luglio, 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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