Rose superstar in Ghirada: «Così si diventa campioni»

Il play di Chicago ed Mvp nel 2011 conquista la folla di appassionati grandi e piccoli arrivati per l’Adidas Eurocamp: «Treviso è bellissima. Ai ragazzi dico: curate i fondamentali e siate voi stessi»

lunedì 2 giugno 2025 di Mattia Zanardo
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TREVISO - I grandi campioni e i loro fan, soprattutto quelli più piccoli. L'Adidas Eurocamp ha vissuto ieri la sua seconda giornata: oltre ai prospetti internazionali partecipanti e al consueto caleidoscopio di addetti ai lavori venuti a scrutinarli, a La Ghirada scendono in campo le stelle Nba del presente e del recentissimo passato, invitate - una delle peculiarità della kermesse trevigiana - a condividere un po' della propria "sapienza" cestistica a beneficio dei giovani che aspirano a ripeterne le gesta. Sergio Rodriguez, play spagnolo per cinque stagioni con i pro a stelle e strisce e poi al top europeo, e Guerschon Yabusele, lungo francese dei Philadelphia 76ers, erano sbarcati nel centro sportivo voluto dalla famiglia Benetton già sabato (e in città dalla sera prima, compresa cena per l'iberico in un noto ristorante del centro). Ieri mattina hanno dialogato con gli atleti del camp, rispondendo alle loro domande e raccontando la propria esperienza di giocatori di vertice, in un "question time" moderato da Bill Bayno, direttore tecnico della manifestazione.

IL PIÙATTESO

Senza nulla togliere agli altri, il più atteso degli appassionati della palla a spicchi d'oltre Atlantico è sicuramente Derrick Rose. Già di prima mattina, gruppetti di cacciatori di autografi sono appostati ad aspettare il più giovane mvp della storia Nba, nel 2011, a soli 22 anni. Eccolo: il play di Chicago, oggi 36enne, che ha appeso la canotta al chiodo al termine della scorsa stagione, dopo 775 partite nel campionato più bello del mondo e una carriera purtroppo segnata da gravi infortuni alle ginocchia, si materializza poco dopo le 11, entrando in palestra da un ingresso laterale. Sorridente e rilassato, osserva gli allenamenti, distribuisce qualche consiglio ai giocatori. Poi scatta la foto al centro del campo attorniato da tutti i ragazzini e le ragazzine delle prime leve giovanili della Benetton Basket (e parecchie altre foto singole con i vari mini-cestisti entusiasti). Fuori, sotto il sole, restano un po' delusi i genitori e altri tifosi (l'evento è strettamente riservato ai piccoli atleti, allenatori e agli addetti ai lavori del camp).

STUPORE

Per questa trasferta italiana, D-Rose ha scelto di far base a Venezia (indiscrezioni dicono abbia scelto l'hotel Danieli).

Anche per lui e il suo entourage comunque, l'efficiente organizzazione dell'Eurocamp ha programmato cena e passeggiata in centro. «Ero già stato in Italia in passato, ma mai a Treviso - conferma - ho avuto modo di fare un giro e di curiosare un po': mi sembra una città bellissima. Stasera (ieri, ndr) magari potremo avventurarci un po' di più. E anche questo complesso sportivo è davvero una struttura splendida». Oggi sarà il suo turno di tenere una chiacchierata motivazionale con le promesse internazionali dei canestri. «Questi ragazzi sono molto forti, ma a loro dico di curare bene i fondamentali: è un aspetto che troppo spesso viene trascurato. E di essere innanzitutto se stessi: non bisogna cercare di giocare come Derrick Rose o qualcun altro, ognuno ha il suo stile», anticipa nella sessione di interviste con i media tradizionali e on line di svariati paesi, accreditati all'evento. È ormai pomeriggio, ma davanti alla porta della palazzina si affollano ancora giovani tifosi (e pure qualcuno più attempato) con canotte dei Bulls e palloni da far autografare. Alle richieste di una firma (scarpe comprese) e di un selfie non si sottrae neppure Kyle Hines, centro americano ben noto anche in Italia per i suoi trascorsi con l'Olimpia Milano (e in precedenza con altri club di vertice), oggi assistente allenatore ai Brooklyn Nets. Per la giornata conclusiva odierna ci sarà anche l'ultimo ospite speciale di questa edizione, Goran Dragic, guardia slovena Nba dal 2008 al 2023, mentre non ha voluto mancare neppure Bjorn Gulden, amministratore delegato di Adidas. E soprattutto sono in programma le finali del mini-torneo tra i sei team i cui sono suddivisi i giovani prospetti per decretare il vincitore dell'Eurocamp 2025. 

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