Accoltellato alla schiena in piazzetta del Teatro, fu tentato omicidio: 22enne condannato a 4 anni

Sentenza di primo grado per Fatjor Morina, che il 14 febbraio 2022 aggredì e ferì gravemente un 24enne moldavo a Mogliano

martedì 13 maggio 2025 di Paolo Calia
Accoltellato alla schiena in piazzetta del Teatro, fu tentato omicidio: 22enne condannato a 4 anni

MOGLIANO VENETO (TREVISO) - Una condanna a quattro anni e nove mesi di reclusione per tentato omicidio: questa la pena decisa dal giudice di primo grado per Fatjor Morina, kosovaro di 22 anni, accusato di aver accoltellato alla schiena la sera del 14 febbraio 2022 un cittadino moldavo di 24 anni.

Un episodio gravissimo, capitato nella centralissima piazzetta del Teatro e dai contorni che non è stato facilissimo chiarire. La richiesta iniziale del pubblico ministero Davide Romanelli è stata di 7 anni a due mesi, poi leggermente ridotta.

I fatti

Morina era stato fermato nel maggio dell'anno scorso a Bolzano su disposizione della Procura di Treviso. Di professione fa l’operaio e normalmente vive in Alto Adige, nell’inverno di due anni fa era a Mogliano perché impegnato in un cantiere. La sera del 14 febbraio, in piazzetta del Teatro non c’era praticamente nessuno a parte il moldavo 24enne che era uscito per bere qualcosa in compagnia di un amico. Proprio quest’ultimo aveva dato una prima ricostruzione dei fatti ripetendola poi, sebbene in modo non molto chiaro, anche in aula: «Ci eravamo incontrati in un bar gestito da cinesi - ha detto nel corso della sua testimonianza - io avevo bevuto qualche birra e la vittima mi stava parlando della figlia. Ad un certo punto mi sono allontano per orinare e un uomo incappucciato si è avvicinato. Ho sentito distintamente il rumore del coltello che colpiva il mio amico. Mi sono girato è ho visto il 24enne a terra. All'altezza della schiena ho notato un coltello, rimasto senza impugnatura, ancora conficcato subito sotto il polmone e l'ho estratto a fatica».

La svolta

Sul riconoscimento di Fatjor Morina, avvenuto anche prima dell'udienza, il teste aveva però le idee molto confuse: «Me l'ha detto il mio amico che era lui, poteva essere stato soltanto lui ad avergli fatto del male. Perchè? Io questo non lo so». L'ipotesi è che dal momento che la vittima e l'amico hanno dei precedenti penali l'agguato sia stato forse il risultato di un regolamento di conti. Decisiva è poi stata la deposizione della vittima, che però è arrivata a deporre solo sotto la minaccia dell’accompagnamento coatto e dopo non essersi presentata più volte fino ad essere multata per mille euro. Nei confronti di Morina il pubblico ministero Davide Romanelli aveva respinto l'ipotesi di un patteggiamento che si fondava sull'esame del consulente medico della difesa, che sembrava aver derubricato i fendenti a mere lesioni. Ma l'altra perizia, quella della Procura, non avrebbe lasciato adito a dubbi: il coltello era penetrato a poca distanza da un polmone toccando il fegato, un colpo che avrebbe anche potuto essere mortale. Morina era stato fermato nel maggio dell'anno scorso a Bolzano su disposizione della Procura di Treviso. Il fermo avvenne in seguito a un banale controllo: i carabinieri della stazione di Bolzano fermarono l’auto che stava conducendo e, verificando i documenti, si sono accorti che sulle sue spalle pendeva un provvedimento. Nel corso delle indagine sono risultate decisive le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza presenti nel centro cittadino.

Ultimo aggiornamento: 19:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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