PADOVA - È la più ampia retrospettiva a lui dedicata, per celebrare la sua poetica che si inscrive nella tradizione della fotografia sociale americana. Suddivisa in quattro sedi, propone 110 scatti originali, tutti in bianco e nero, alcuni mai visti prima, stampati su carta oggi introvabile. Si intitola "Walter Rosenblum.
L'itinerario
Nel capoluogo di Giotto, quindi, torna una rassegna con i suoi lavori dopo l'esposizione del 1999, proponendo opere vintage, video e documenti che delineano un ritratto completo del Maestro, membro della Photo League e allievo di Paul Strand, il quale ha immortalato in maniera magistrale alcuni dei più significativi eventi del ventesimo secolo: l'esperienza degli immigrati nella Lower East Side di New York, la Seconda Guerra Mondiale, i rifugiati della guerra civile spagnola in Francia, la vita del quartiere di Harlem, del sud Bronx e di Haiti, documentati all'interno dell'iniziativa patavina. Rosenblum, nato a New York nel 1919 da una famiglia di origine rumena e mancato nel 2006, per oltre mezzo secolo si è dedicato alla fotografia. Durante la Seconda Guerra Mondiale prestò servizio sempre come fotografo e cineoperatore nell'esercito Usa e partecipò allo sbarco in Normandia a Omaha Beach. In aggiunta fu tra i primi a filmare l'interno del campo di concentramento di Dachau ed è stato uno dei fotografi più decorati della Seconda Guerra Mondiale. La sua carriera è stata arricchita pure da un'intensa attività didattica e le fotografie da lui realizzate sono presenti in oltre 40 collezioni internazionali. Rosenblum, con le immagini è riuscito a mettere in evidenza le qualità umane dei quartieri e dei loro residenti. La visione fotografica di Rosenblum si è caratterizzata per essere testimone della condizione umana come di una comunità globale in cui i bisogni fondamentali, i valori e le aspirazioni esistenziali sono universalmente condivisi.
Il curatore
Angelo Maggi, che oltre alla curare la mostra, ha scritto un corposo testo nel volume che accompagna la rassegna, ha evidenziato: «L'eredità visiva di Rosenblum rappresenta un viaggio straordinario attraverso la luce come materia viva. Le sue immagini, cariche di intensità e significato, continuano a risuonare con forza e a influenzare nuove generazioni di fotografi. Attraverso i suoi scatti ha saputo immortalare l'autenticità dell'esperienza umana regalando a noi tutti un messaggio di speranza e resilienza. Il suo lavoro non si limita a essere una testimonianza del passato, ma continua a essere una fonte di ispirazione, invitandoci a vedere il mondo con occhi nuovi, e a cogliere la luce nelle situazioni più oscure. La sua opera è ampia e ha offerto un contributo importante alla storia della fotografia sia per il suo impegno e la rilevanza teorica, sia per l'eccellenza artistica delle immagini».
Il Comune
E Andrea Colasio, assessore alla Cultura di Padova, ha osservato: «Affascinante è che questa mostra ci racconti alcuni spaccati fondamentali dell'esperienza americana, dei profughi scampati dal franchismo, e poi ci sono Haiti, Harlem e il Bronx, e la sua poetica, caratterizzata dall'empatia, dal sentire, e l'idea è quella dell'immersione. Un approccio filosofico in cui fra fotografo e fotografato non c'è distacco, ma empatia».