PADOVA - Dieci anni fa uscire in auto era molto più pericoloso. Rispetto al 2015 gli incidenti stradali si sono dimezzati.
MENO MORTI E FERITI
Il numero di morti e feriti invece è quasi al minimo storico: nel 2024, così come nell'anno precedente, ci sono stati 10 decessi e 1.252 feriti, contro i valori massimi di 40 morti del 1999, 3.043 feriti del 2001 e una ventina nel triennio dal 2014 al 2016.
Le persone infortunate invece sono per lo più i conducenti dei veicoli coinvolti. Sono i mesi autunnali e primaverili quelli con più incidenti che provocano feriti. Quindi da una parte la fine del letargo e dall'altra la ripresa delle attività e la riapertura delle scuole. Nell'arco della giornata, invece, il picco avviene la mattina, alla pausa pranzo e nel tardo pomeriggio, banalmente quando ci si muove di più.
IL DETTAGLIO
Alcuni dei punti più monitorati della città sono le rotatorie, che a Padova sono moltissime e nel corso degli ultimi 30 anni hanno sostituito gli impianti semaforici agli incroci. Uno dei motivi per cui ci sono meno incidenti è stata proprio la scelta dei rondò al posto dei semafori. Oltre agli investimenti sulle infrastrutture stradali e sulla sicurezza. Se sul podio ci sono le strade di cui sopra, subito dopo arrivano corso Stati Uniti, via del Plebiscito e via Vigonovese. Molti incidenti anche in corso Australia, via Chiesanuova e via Aspetti.
Gli assi più critici sono quindi quelli di via Tiziano Aspetti, via Vicenza, via Bruno, Via Facciolati e viale Codalunga, mentre gli incroci pericolosi e con più incidenti sono tra la rotonda della Stanga, il Bassanello e il ponte di Voltabarozzo.
Negli ultimi cinque anni i settori hanno portato avanti un piano d'intervento, con l'inserimento degli attraversamenti pedonali, il recupero dei triangoli di visibilità in corrispondenza delle immissioni di una via secondaria, la protezione con isole salvapedoni, il miglioramento dell'illuminazione, l'introduzione dei cuscini rallentatori' (speed cushion) e qualche variazione della viabilità e dei sensi unici.
«PREVENZIONE FONDAMENTALE»
«E' vero che sul luogo dell'incidente arriviamo a cose fatte, ma da parte nostra c'è un gran lavoro di prevenzione - spiega l'assessore alla sicurezza, Diego Bonavina - e parlo di una prevenzione rivolta a tutti, ma soprattutto a chi continua a guidare in maniera troppo distratta, magari mentre scrive un messaggio con lo smartphone, rischiando di far male seriamente a qualcuno. Il nostro compito resta quello di intervenire tempestivamente per rendere le strade più sicure».
CAUSE
La principale causa di incidente con morti o feriti in città resta la distrazione del conducente, che incide per almeno il 40% dei casi. A seguire troviamo il mancato rispetto di precedenza o stop e la guida in stato di ebrezza. L'età media dei conducenti dei veicoli coinvolti in incidenti supera i 44 anni. La media si alza a 47,3 anni se si considerano solo le automobili. Circa i due terzi dei conducenti coinvolti in incidenti con feriti hanno conseguito la patente da meno di cinque anni.