PADOVA - La morte del senzatetto Aurelian Bacnasu, romeno di 49 anni, è ancora avvolta nel mistero.
Il giallo
Il punto più oscuro resta il ritrovamento del cadavere, in un'area del cavalcavia di Chiesanuova difficile da raggiungere. Il corpo del cittadino straniero è stato rinvenuto in mezzo a una fitta vegetazione, aldilà di una barriera di metallo piuttosto alta, almeno 2 metri, e piegata all'interno dal lato della strada proprio per evitare di essere scavalcata. Dunque gli uomini della Squadra mobile dovranno capire come Bacnasu abbia potuto superare quel muro di metallo. Lui, che da un po' di tempo, aveva diversi problemi di salute e camminava con passo incerto e lento anche perchè dedito all'alcol. Gli inquirenti dovranno scavare nella vita e nei luoghi frequentati dal senzatetto. Aurelian aveva un carattere schivo e a volte aggressivo: spesso finiva per litigare con altri vagabondi.
Il ritrovamento
Il cadavere, quando è stato ritrovato, era in un evidente stato di decomposizione. Il 49enne romeno poteva essere morto anche da un paio di settimane. Nessuno si sarebbe mai accorto di nulla, se non fosse stato per un ciclista di passaggio sul cavalcavia incuriosito da quel pessimo odore proveniente dal boschetto. Lo straniero, in una tasca dei pantaloni, conservava una multa rimediata a giugno per ubriachezza molesta dove erano indicate le sue generalità. I poliziotti della Scientifica, in un secondo momento, hanno preso le sue impronte digitali dando così certezza dell'identità. L'esame esterno sul corpo non ha evidenziato segni di violenza, ma l'ultima parola spetta all'esito dell'autopsia. L'ipotesi più accredita resta il malore e forse, come sospettano gli inquirenti, in quel momento Aurelian Bacnasu non era da solo in quel punto impervio del cavalcavia di Chiesanuova. Il senzatetto era un volto noto in città. Soprattutto per i residenti di Chiesanuova e del centro storico: spesso si vedeva camminare per le piazze e per corso Milano. L'Amministrazione comunale, appena la Procura darà il nulla osta per la restituzione della salma, pagherà le spese per il funerale. «Aurelian - aveva ricordato l'assessore al Sociale Margherita Colonnello - aveva scelto Padova come sua patria di elezione. Da anni frequentava la nostra città, senza tuttavia aver allacciato rapporti solidi con i nostri servizi. Aurelian era una persona schiva e solitaria: più volte ha rifiutato l'ingresso alle nostre docce o all'asilo notturno aveva aggiunto Le cause della morte ci sono ancora ignote, ma certamente ci parlano della sua solitudine e ci fanno sentire ancora più determinati nel contrasto a questo fenomeno che colpisce trasversalmente la popolazione delle nostre città».