VILLORBA - Una rete di mutuo ascolto. Fatta dai genitori degli studenti per rispondere agli episodi di bullismo che si sono verificati nei mesi scorsi tra i ragazzi del Planck, a Lancenigo di Villorba. Un caso che era esploso a novembre, quando alcuni studenti del biennio avevano confidato alle famiglie di essere stati minacciati dai compagni per i soldi o per la merenda. Uno, in particolare, aveva anche denunciato il fatto ai carabinieri.
Tante piccole vessazioni come la richiesta di soldi sotto minaccia, estorcere ai coetanei qualche spicciolo per comprarsi il pranzo e altre violenze del genere.
LA RETE
Ed è proprio quando questi ragazzini, disperati, hanno raccontato tutto ai genitori che questi, scandalizzati da quanto successo, si sono attivati. Una rete di mutuo ascolto, è questo quello che hanno formato. Un modo per far girare consigli e segnalazioni, una forma di aiuto e ascolto tra famiglie, di modo che episodi del genere non si verifichino più.
Una rete informale, che corre parallela alle indagini ufficiali, quelle su cui stanno lavorando i carabinieri, e all’indagine interna avviata dalla scuola per individuare i responsabili di questi atti di bullismo. In questo senso, un’informativa interna è stata diramata ad insegnanti e genitori, che condanna gli episodi di taglieggio e furto e promette provvedimenti.
«Il Planck stesso è vittima di tutto questo» commenta il dirigente dell’istituto Edi Brisiotto, che preferisce non esprimersi a indagini in corso, ma fa solo sapere che si tratta di fatti risalenti ai mesi scorsi e che ieri mattina si è incontrato coi carabinieri.
IL PRECEDENTE
Il campus degli istituti superiori di Villorba era stato al centro dell’attenzione lo scorso 15 novembre quando cinque studenti tra i 15 e i 16 anni avevano minacciato e rapinato un 14enne. Il gruppetto aveva avvicinato la vittima, costringendolo a dare loro tutto quello che aveva in tasca (3 euro in monetine). Non contenti, si erano anche fatti pagare il pranzo dal 14enne col suo bancomat nel bar del campus, “Quality”.
Un episodio, coraggiosamente denunciato dal minorenne, che si inserisce in un quadro più ampio, di ripetuti atti di bullismo. Nel mirino, studenti di prima o di seconda, fermati dai ragazzini più grandi nel tragitto verso scuola: nella vicina stazione o anche a bordo del treno, per chi ancora non ha la patente. E poi la richiesta (sotto minaccia): «Consegnami tutti i soldi che hai o ti picchio». «Pagami la merenda o le prendi». Tutto questo per pochi spiccioli.
A condannare questi fatti è anche il sindaco di Villorba, Francesco Soligo: «Si tratta di episodi davvero spiacevoli e che meritano massima attenzione – dice – da parte dell’amministrazione ribadisco la massima fiducia nel dirigente scolastico e nella scuola. Si tratta di un istituto d’eccellenza e di altissimo profilo sotto tutti gli aspetti. Come Comune, ci mettiamo a disposizione per dare una mano ed aiutare i ragazzi in situazione di difficoltà, attraverso i mezzi a nostra disposizione, ad esempio il Progetto Giovani Villorba».
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