Sciopero degli Oss: «Una situazione disperata. Senza un sollecito rinnovo contrattuale, il sistema di assistenza agli anziani collassa»

Dalla Costa (segretaria dell'Unione territoriale di Treviso e Belluno): «Dopo 13 anni di attesa, il rinnovo del contratto nazionale Aiop Rsa è ancora un miraggio, e le conseguenze di questa stagnazione iniziano a manifestarsi in modo preoccupante»

venerdì 23 maggio 2025 di Redazione di Belluno
Sciopero degli Oss: «Una situazione disperata. Senza un sollecito rinnovo contrattuale, il sistema di assistenza agli anziani collassa»

BELLUNO - Mancano operatori socio-sanitari e tra le cause di una situazione drammatica, soprattutto nelle case di riposo, pesano anche salari definiti "obsoleti" e turni di lavoro spesso massacranti.

Per chiedere il rinnovo di un contratto fermo da 13 anni oggi gli Oss saranno incroceranno le braccia aderendo alla sciopero indetto dalla Ugl. Il segretario dell'Unione territoriale di Treviso e Belluno, Katiuscia Dalla Costa, per la Federazione Ugl Salute, afferma: «Saremo insieme agli operatori socio-sanitari, agli infermieri e a tutto il personale delle strutture residenziali per l'assistenza agli anziani, uniti in uno sciopero che sottolinea una situazione critica che perdura da troppo tempo. Dopo 13 anni di attesa, il rinnovo del contratto nazionale Aiop Rsa è ancora un miraggio, e le conseguenze di questa stagnazione iniziano a manifestarsi in modo preoccupante - afferma Dalla Costa -.

Gli stipendi obsoleti rappresentano una delle principali cause del malcontento. Molti operatori, a fronte di turni massacranti e un impegno quotidiano, si trovano a fare i conti con salari che non significano il loro lavoro. A ciò si aggiunge la difficoltà di reperire personale: molti operatori si vedono costretti a cercare opportunità di lavoro diverso, abbandonando completamente il ruolo. Questo fenomeno non solo mette in crisi il sistema, ma crea un ulteriore dislivello nella qualità dell'assistenza offerta».

L'abuso

Un'altra problematica crescente, denuncia Ugl, è l'abuso delle partite Iva. Molti lavoratori scelgono di affrontare questa strada, che consente loro maggiore flessibilità, ma al contempo mina la stabilità delle strutture. Questo approccio incoraggia una sana concorrenza tra i professionisti, ma allo stesso tempo discrimina coloro che già lavorano nelle strutture, destabilizzando i rapporti di lavoro e creando un ambiente di lavoro tossico.
«La situazione è chiara: senza un sollecito rinnovo contrattuale, il sistema di assistenza agli anziani potrebbe raggiungere un punto di non ritorno - prosegue il segretario -. Due gravi conseguenze potrebbero manifestarsi in breve tempo. In primo luogo, gli ospiti delle strutture residenziali rischiano di subire un servizio sempre più scadente, mentre le rette, in netto aumento, non corrisponderanno alla qualità dell'assistenza ricevuta. In secondo luogo, si prevede una potenziale chiusura di molte strutture per mancanza di personale adeguato. È necessario che la parte datoriale prenda coscienza di questa realtà. La salute e il benessere degli anziani devono essere una priorità, e ignorare le richieste legittime degli operatori non farà altro che aggravare una situazione già critica. Oggi, con questo sciopero - conclude Ugl - i lavoratori chiedono di essere ascoltati e di vedersi riconosciuto il giusto valore del loro operato, affinché il settore socio-sanitario possa tornare a garantire standard adeguati di assistenza e tutela per i più vulnerabili della nostra società».
 

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