BELLUNO - Imprudenza, incoscienza e avventatezza costano care. Anzi, carissime. Il turista inglese che giovedì 31 luglio nonostante i divieti si è avventurato sul sentiero 242 della Ferrata Berti - sotto la Croda Marcora nel bel mezzo della frana che da settimane tiene sotto scacco l'intera Valboite - dovrà pagare oltre 14mila euro. Tanto gli servirà per saldare il conto degli elicotteri (proprio così, al plurale) che sono andati a salvarlo e dell'attivazione del Soccorso alpino.
Un conto salato, ma d'altronde, poter tornare a casa illeso non ha prezzo. Soprattutto dopo aver messo inutilmente a rischio la macchina dei soccorsi, e aver occupato è proprio il caso di dirlo ben due strumenti salvavita quali sono gli elicotteri in dotazione al sistema sanitario regionale. Tanto più che giovedì, proprio a causa del 60enne inglese in escursione sotto la Marcora, sui cieli del Bellunese hanno dovuto operare ben quattro elicotteri: Falco 1 e Falco 2, come avviene da inizio luglio, ma anche Leone 1 e Leone 2, che sono operativi su Treviso e Padova.
L'intervento
Lo spiegamento di forze è stato notevole, tra l'altro in una giornata quella di giovedì che ha visto ben 12 missioni di elisoccorso effettuate in poche ore tra interventi primari e trasporti secondari (quindi non gravi e urgenti). A San Vito, l'allarme era scattato alle 15.06. Falco 2 è arrivato sul posto ma non poteva operare il recupero perché le nuvole non consentivano di individuare la posizione precisa dell'escursionista: e qui si sono sommati i primi 19 minuti di volo (Falco 1, nel frattempo, era impegnato in una centralizzazione di un paziente a Mestre). Falco 2 è stato poi dirottato su un grave politrauma a Cortina. Appena le nuvole hanno aperto un varco è stato chiesto l'intervento di Leone (l'elicottero trevigiano) che ha completato le operazioni di recupero dell'inglese, dopo ricognizione, alle 17.38: ecco quindi altri 74 minuti di volo. Per un totale di 93 minuti.
I conti
Contando che ogni minuto di volo di un elicottero di soccorso costa 120 euro, l'incauto inglese dovrà sborsare 11.160 euro solo di elisoccorso (al prezzo va poi aggiunta l'Iva al 22 per cento). E poi, l'attivazione della squadra del Soccorso alpino da terra (200 euro) e l'operatività dei soccorritori (50 euro l'ora). Insomma, il conto finale arriva a 14.225 euro. Difficile che il 60enne inglese si dimentichi in fretta la vacanza sulle Dolomiti. Anche perché rischia di essere stato l'ultimo ad avventurarsi sul sentiero sotto la Marcora: nei prossimi giorni il Soccorso alpino di San Vito installerà alcune barriere fisiche per evitare che altri incauti possano percorrere quella zona, che è altamente instabile e pericolosa.
L'appello
E se non bastano conti salati e catene sui sentieri, arrivano anche le parole del commissario dell'Ulss, Giuseppe Dal Ben. Che ricorda come da inizio luglio gli interventi di elisoccorso sulle Dolomiti bellunesi siano stati 155, di cui 9 per persone illese. Quindi 9 interventi evitabili se solo gli escursionisti di turno fossero stati più attenti e consapevoli dei limiti propri e della montagna. «Raccomando ancora una volta la necessità di affrontare la montagna con rispetto e prudenza. L'intervento sul Marcora è emblematico: nonostante le indicazioni di pericolo e i divieti, l'avventura dell'escursionista inglese ha "occupato" gli elicotteri per 93 minuti effettivi di volo oltre al tempo investito dalla Centrale Suem e dal Soccorso Alpino per le operazioni a terra», dice Dal Ben. «Verso le 17, erano in volo 4 elicotteri della rete Suem Veneto in provincia: i due Falchi, Treviso per l'intervento sul Marcora e Padova: una risposta importante del sistema Suem per la sicurezza del territorio. Oltre a questi, vi erano diversi interventi di soccorso "a terra" in contemporanea come un incidente a Feltre e uno a La Valle Agordina. È necessaria però una riflessione: gli elicotteri sono fondamentali per le patologie tempo dipendenti e per gli interventi in ambiente impervio. Proprio per questo è importante che non vengano usati come "taxi", mettendo a repentaglio chi soccorre ma anche chi potrebbe realmente averne bisogno. Servono rispetto, prudenza, preparazione e senso del limite».