Per aver favorito un «sistema tentacolare e sedimentato», capace di aggirare le regole e stravolgere la pianificazione urbanistica, sei persone sono state arrestate a Milano. Ai domiciliari sono finiti l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, il re del mattone Manfredi Catella, il manager Federico Pella e due ex membri della Commissione paesaggio del Comune: Giuseppe Marinoni (ex presidente) e Alessandro Scandurra. In carcere, invece, l’immobiliarista e fondatore di Bluestone Andrea Bezziccheri. Le misure sono state eseguite ieri su decisione del gip milanese Mattia Fiorentini, che nelle 423 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare descrive un sistema «così avviato, consolidato e recepito», al punto da essere stato «addirittura “istituzionalizzato”». La Procura, che indaga (a seconda delle posizioni) per corruzione, falso e induzione indebita, aveva chiesto l’arresto per tutti e sei, proponendo i domiciliari per i soli Catella e Tancredi, e il carcere per gli altri. Giovedì della settimana scorsa si erano svolti gli interrogatori preventivi, nei quali - osserva il gip - «nessuno ha ammesso le proprie responsabilità né tanto meno l’esistenza di un sistema».
GLI EPISODI CORRUTTIVI
Sono tre gli episodi di corruzione, tra quelli contestati dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici del pool coordinato dall’aggiunta Tiziana Siciliano, per i quali il giudice ritiene non sussistano i gravi indizi di colpevolezza per Marinoni. Soltanto uno, invece, tra quelli di induzione indebita, non viene riconosciuto per Tancredi, Marinoni e Catella. Si tratta, in particolare, della vicenda del cosiddetto Pirellino-Torre Botanica, nella quale sono coinvolti anche il sindaco Beppe Sala e l’archistar Stefano Boeri, i cui nomi compaiono tra gli oltre 70 iscritti nel registro degli indagati. Per il giudice, in sintesi, al di là delle pressioni supposte o vere, non c'è traccia di utilità ricevute o promesse per l'allora numero uno dell'organismo comunale deputato a valutare i progetti. La posizione del primo cittadino, che è accusato anche di false dichiarazioni su Marinoni, dunque si “alleggerisce”. Sarà poi la Procura, al termine delle indagini, a valutare se chiedere l’archiviazione o un’eventuale rinvio a giudizio.
LE ESIGENZE CAUTELARI
Per tutti gli arrestati, il giudice riconosce il pericolo di reiterazione del reati e osserva che vi è la «necessità di impedire che possano influire sulle prossime nomine dei nuovi componenti della commissione per il paesaggio», organismo che definisce «in grado di creare una concentrazione di potere e veicolarlo verso una spartizione del territorio edificabile a vantaggio di una cerchia ristretta di professionisti e speculatori». Analizzando le singole posizioni degli arrestati, il giudice sottolinea che «a nulla vale osservare» che Marinoni abbia «dismesso ogni qualifica pubblicistica» dopo che ha saputo delle indagini. L’ex presidente della Commissione può infatti «contare sull’appoggio dell’assessore Tancredi e vanta solidi rapporti» con la politica, i progettisti e l’imprenditoria in campo edilizio». Inoltre «la sua capacità di operare dietro le quinte, di orientare la regia dell’edilizia cittadina è assoluta», spiega il gip. Lo stesso vale per Scandurra, «parimenti inserito nel meccanismo delittuoso delineato». Pella, Bezziccheri e Catella, di cui quest’ultimo fondatore di Coima e noto per aver ridisegnato lo skyline di Milano negli ultimi anni, «possono replicare lo stesso modus operandi anche altrove», essendo imprenditori «che operano su tutto il territorio nazionale e anche all’estero». Bezziccheri, l’unico a finire in carcere, è stato trovato dai finanzieri con 120mila euro in contanti in una cassetta di sicurezza bancaria. Il suo «utilizzo, da anni, di società operanti nel campo della speculazione immobiliare per commettere reati o per fruire di finanziamenti occulti», ha reso necessaria la misura cautelare più severa. L’ex assessore Tancredi, infine, secondo il gip, «può continuare ad avvantaggiare persone di suo gradimento, in cambio della loro fedeltà “alla linea” e alla disponibilità a intervenire sui progetti di interesse dell’amministrazione per cui lavora tuttora (nonostante l’aspettativa)».
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