«Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?» Papa Francesco ripete le parole di Pio XII, pronunciate dal suo predecessore davanti al miracolo delle lacrime della Madonna di Siracusa che settant'anni fa sgorgarono misteriosamente da una piccola statuetta di gesso oggi conservata nel santuario siciliano. «Le lacrimazioni avvennero, nel precario contesto del secondo dopoguerra».
Non solo. Quelle lacrime, ha aggiunto il Papa «continuano a essere versate quando sono discriminati i più deboli e quando dilagano le violenze e le guerre, sconfitte che mietono vittime innocenti. Di fronte alle prove della vita e della storia, specialmente davanti ai preoccupanti scenari bellici odierni, non stanchiamoci di invocare l’intercessione di Maria, Regina della Pace e Madre della consolazione. La sua sollecitudine materna sproni i credenti a costruire e percorrere vie di pace e di perdono, e a farsi prossimi a chi è malato nel corpo e nello spirito, a chi è solo e abbandonato».
I FATTI
Nel 1953 quando non c’era ancora la televisione, furono la radio, i cinegiornali e la stampa a diffondere il miracolo delle lacrime. In una modestissima casa una giovane coppia siracusana in attesa del primo figlio, davanti a quel fenomeno rimase impietrita. Quella statuetta di gesso trasudava lacrime. Il fenomeno continuò per parecchi giorni, catturando l'attenzione della gente che iniziò ad arrivare da ogni dove. Chi per curiosità, chi per devozione. I testimoni oculari di quel singolare fenomeno furono decine e decine. Molti di loro raccolsero quel liquido in una provetta per farlo analizzare. La statuetta fu sottoposta agli esami di una Commissione scientifica e il liquido sottoposto ad una serie di analisi chimico-fisico-biologiche. Il risultato finale era sconvolgente: si trattava di lacrime umane. La relazione porta la firma dei componenti e dello stesso presidente della Commissione, tale dottor Cassola, che pur essendo ateo e non credente, non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno. La data del documento è del 9 settembre 1953.
Dopo la pubblicazione l’episcopato della Sicilia, unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa. Un anno dopo Pio XII diffuse nel mondo un radiomessaggio: «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!». Parallelamente, anni dopo, fu avviata la costruzione dell'attuale santuario che venne consacrato da San Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. «Le lacrime della Madonna», disse in quell’occasione il Pontefice, «appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico».
SEGNI
La Madonna era nuovamente protagonista come a Fatima, Lourdes, La Salette; aveva fatto conoscere il suo dolore e la sua esortazione al pentimento, attraverso veggenti e umili ragazzi: «Maria piange per lanciare alla società, un ultimo monito a non rifiutare il regno di Dio e a non respingere ostinatamente i messaggi profetici dei suoi umili veggenti. Il suo è un pianto estremamente serio, saturo di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini, onde non incorrere nella rovina».