La guerra dei taxi a Venezia, il Quirinale dà via libera ai motoscafi Ncc con licenze di altri Comuni

Lunedì 6 Maggio 2024, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 17:21

Il mercato del trasporto in laguna


Due parole ancora sono necessarie per comprendere il perché di una guerra tanto lunga e anche un accanimento da parte delle amministrazioni locali. Il mercato del trasporto non di linea a Venezia è ricchissimo, mentre le licenze taxi e le autorizzazioni di noleggio rilasciate dal Comune di Venezia sono considerate troppo poche. C'è poi da aggiungere che con il tempo dalle cooperative e i consorzi si è passati a un mondo di ditte individuali, con i titolari che ingaggiano uno o più sostituti e le barche corrono h 24, 365 giorni l'anno. Inoltre, tra le ragioni del Comune capoluogo per tener fuori anche le barche di altri Comuni c'era quella nobile del moto ondoso: si tratta di scafi plananti, che corrono sempre e fanno molta onda. Più corse si fanno, più si incassa e se si aggiungono alle 292 barche autorizzate da Venezia anche quelle di altri Comuni - questo il ragionamento degli amministratori veneziani a partire dagli anni Novanta - sarebbe stata la giungla. In realtà, le autorizzazioni di altre città della gronda sono sempre state molto poche.

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