Trivelle, obiettivo sblocco e partenza con le nuove estrazioni entro il 2025: ma il Veneto dice no a quelle in Alto Adriatico

Mercoledì 3 Gennaio 2024 di Giacomo Andreoli
Trivelle, obiettivo sblocco e partenza con le nuove estrazioni entro il 2025: ma il Veneto dice no a quelle in Alto Adriatico

Sbloccare le trivellazioni dal Friuli Venezia Giulia e Veneto alla Sicilia per avere subito (entro il 2025) 2,5 miliardi di metri cubi di gas in più e fino a 15 aggiuntivi in 10 anni. Riducendo così la dipendenza dall'estero e facendo scendere i prezzi in bolletta di decine di euro al mese. Sono gli obiettivi della strategia sul metano nazionale elaborata dal ministero dell'Ambiente, guidato da Gilberto Pichetto Fratin e dalla viceministra Vannia Gava. Strategia a cui si lavora da mesi, ma che ora dovrebbe accelerare. Anche se per quanto riguarda l'Alto Adriatico pesano i giudizi negativi del Veneto.


Con l'ultimo decreto Energia, dopo l'esperimento non riuscito di un anno fa, vista la produzione nazionale di gas in calo, è stato rafforzato il meccanismo di "gas release".

In pratica le big dell'energia possono concedere metano "a prezzi ragionevoli" in cambio di nuove autorizzazioni ad estrarre nel territorio italiano.


Le nuove estrazioni non si vedono da alcuni anni in Italia, dove anzi 2016 è andato in scena il tentativo (fallito) di fermare le proroghe delle autorizzazioni attuali, con un referendum abrogativo allora appoggiato da Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni. Già nella prima parte di quest'anno si partirà con due nuovi giacimenti nel Canale di Sicilia, anche se in realtà si tratta di autorizzazioni date in precedenza, con progetti a cui Eni lavora da anni. Partiranno così i pozzi "Argo" e "Cassiopea" per fornire oltre 1 miliardo di metri cubi di gas in più ogni dodici mesi, con nuove tecnologie per minimizzare l'impatto ambientale. Sempre nei prossimi mesi entreranno poi in produzione due impianti "minori" sulla terraferma a San Potito, in provincia dell'Aquila e Selva Malvezzi, vicino Bologna. Aggiungendosi all'importante produzione in Basilicata (che ha raggiunto nel 2021 il picco di oltre 1 miliardo di metri cubi di gas estratto).


GLI OBIETTIVI
L'ultimo decreto Energia, poi, favorisce le nuove trivellazioni in particolare nell'Alto Adriatico, a 9 miglia dalla costa: un'area ricca di gas, anche se non è del tutto chiaro quanto ce ne sia in territorio italiano e quanto vicino alla Croazia. Il "gas release" favorirà la concessione "Teodorico", con una potenzialità di 900 milioni di metri cubi di gas all'anno. Altre due, sempre nella stessa zona e per un totale di cinque giacimenti, sono state già sbloccate, e l'obiettivo è avere circa 10 miliardi di metri cubi in più nei prossimi 15 anni. Chi vorrà estrarre nell'Adriatico dovrà presentare monitoraggi per evitare il pericoloso abbassamento del terreno sulla costa. I docenti del tavolo tecnico della Regione Veneto hanno però spiegato che il rischio ambientale è alto e si inquinerà di più. Esperti ed ambientalisti parlano quindi di criticità economiche. «Potenziare la produzione nazionale di gas - spiega Matteo Giacomo Di Castelnuovo, docente di economia dell'Energia alla Bocconi, ascoltato nei mesi scorsi dalla Commissione Ambiente della Camera - è anacronistico e inefficiente: rischiamo di impegnarci su infrastrutture poi difficilmente smantellabili, per essere in linea con gli obiettivi green dell'Ue». «La bassa produzione nazionale - aggiunge - soddisfa solo il 4,8% (3,3 miliardi di metri cubi) dei consumi. Anche se ne aggiungiamo subito altri 2,5 miliardi la situazione non cambia di molto, mentre tra 10 anni sarà tardi. Invece di questi interventi servono nuove soluzioni per decarbonizzare le imprese energivore e ridurre ancora i consumi di metano». Più di 100 gigawatt di rinnovabili, secondo Benedetta Scuderi dei Verdi sono infine bloccati «per ragioni burocratiche e i fondi per elettrificazione e transizione green sono stati ridotti per favorire lo sviluppo di infrastrutture fossili: invertiamo la tendenza».

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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