Veneto, la svolta di Confindustria: «Unica realtà metropolitana, al via il progetto di aggregazione»

Mercoledì 4 Maggio 2022 di Paolo Calia
Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro

TREVISO - Via libera al progetto di aggregazione tra le associazioni di Assindustria Venetocentro (quindi Treviso e Padova) e Confindustria Venezia-Area Metropolitana di Venezia e Rovigo.

Un'unione che, se la manovra dovesse arrivare fino in fondo senza sussulti, porterà alla creazione della seconda Confindustria in Italia dopo l'Assolombarda. Ieri mattina i consigli generali delle due associazioni si sono riuniti a Mogliano, all'Hotel Double Tree, e hanno dato l'ok all'avvio del processo, che di fatto è una vera e propria fusione, dopo aver esaminato il piano industriale. Sul tavolo è finito tutto: elementi statutari, economici ed organizzativi. In pratica l'intero lavoro svolto dalla commissione Paritetica. È il secondo via libera al progetto, dopo l'ok già incassato il 26 aprile scorso dai rispettivi consigli di Presidenza.

LE TAPPE
Adesso l'iter diventa più snello e il traguardo sempre più vicino. Entro la fine di giugno, attraverso nove incontri zonali, la proposta di diventare un'unica associazione verrà portata all'esame degli industriali di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo. Appuntamenti voluti per la più ampia partecipazione, approfondimento e condivisione degli imprenditori, spiegano i vertici delle associazioni. Finita questa fase, a settembre i consigli dovranno ratificare la delibera. E a novembre ci sarà il voto finale nelle Assemblee generali. E così prenderà forma, a livello economico, quell'area metropolitana che politicamente è ancora così complicato immaginare. Non mancano nemmeno i rumor per i possibili futuri vertici: Vincenzo Marinese, presidente veneziano, già vede il collega Leopoldo Destro alla guida della nuova associazione.

SODDISFAZIONE
E proprio Destro sottolinea l'importanza di un simile progetto: «La complessità delle trasformazioni e degli shock esterni richiede innovazioni di sistema anche alla rappresentanza associativa. Dopo pandemia, crisi energetica e conflitto che ci hanno colpito duramente, è tempo di ricostruire. Ma per vincere questa partita servono strategie condivise. Oggi possiamo provare a farlo insieme, valorizzando la nostra prossimità e le nostre peculiarità, cercando di dare concreta attuazione e identità ad un'unica realtà allargata metropolitana capace di mettere a fattor comune le caratteristiche di ciascun territorio in un'ottica sinergica e integrata con l'obiettivo di creare per tutti opportunità di crescita e attrattività. Un modello che, mantenendo e rinsaldando il legame di prossimità con le imprese e il territorio, per noi irrinunciabile, potrà essere in grado di giocare una partita più ampia, oltre i confini della nostra Regione».
Sulla stessa linea Marinese: «Le grandi metropoli diventeranno sempre di più baricentro per l'attrazione di investimenti e per la generazione del valore. In questo contesto, la progettualità per un territorio ampio come il nostro, che contribuisce alla creazione di oltre il 50% del Pil del Veneto, dovrà guardare allo sviluppo di un'area metropolitana che sia motore per la crescita del Nordest. Unire le forze per diventare la seconda Confindustria territoriale d'Italia ci permetterà di essere riconosciuti come interlocutori autorevoli dagli stakeholder e dalla politica. In questo modo, contribuiremo a consolidare i valori nei quali crediamo, a progettare, ad attrarre investimenti e a mettere l'impresa al centro».
 

Ultimo aggiornamento: 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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