Gli sbalzi climatici mandano in tilt le api: fioriture bloccate, sono senza cibo. A rischio la produzione del miele di acacia

"Non solo mancati guadagni, ma soprattutto spese aggiuntive per impedire il collasso degli alveari"

Sabato 4 Maggio 2024 di Loris Del Frate
Gli sbalzi climatici mandano in tilt le api: fioriture bloccate, sono senza cibo. A rischio la produzione del miele di acacia

Prima morivano e il motivo era sconosciuto sino a quando non fu identificato un veleno che veniva spruzzato sulle piante che le portava alla morte. Ora non riescono più a impollinare con un altro duplice rischio: comunque morire perché la scarsità di produzione non consente al loro di mangiare a sufficienza e non produrre il miele necessario a garantire la sopravvivenza economica ai tanti apicoltori che vivono facendo questo mestiere. È questo lo scenario che i Consorzi regionali e le associazioni apistiche del Friuli Venezia Giulia hanno prospettato all'assessore alle attività agricole, Stefano Zannier.

E lo hanno hanno con una lettera che è già stata recapitata.


Perché le api sono a rischio

Le condizioni meteo hanno compromesso il ciclo naturale delle fioriture e gli apicoltori sono costretti a intervenire con importanti alimentazioni di soccorso per far vivere le api. Tutte procedure che costano parecchio e che a fronte della scarsità di prodotto da vedere portano alla chiusura di diverse attività. «C'è grande apprensione per la possibilità che torni il maltempo perché comprometterebbe definitivamente la produzione del miele di acacia e mettere in ginocchio le aziende apistiche con gravi conseguenze anche per l'impollinazione delle filiere agricole». A dirlo sono proprio i produttori della regione. Prima il caldo anomalo e le fioriture anticipate. Poi di nuovo il freddo con temperature al di sotto della media e precipitazioni prolungate che hanno compromesso il ciclo naturale di fioritura soprattutto dell'acacia, una delle principali fonti di nettare per le api e che rappresenta oltre il 50% della produzione di miele annuale in termini quantitativi e reddituali.


Le conseguenze per gli apicoltori

Non c'è pace, dunque, per le api, ma anche per gli apicoltori che a fronte di raccolti nulli di miele sono costretti a intervenire in maniera tempestiva con importanti alimentazioni di soccorso per mantenere in vita le colonie, che durante la loro attività di bottinatura non riescono a raccogliere nettare a sufficienza per garantire la loro sopravvivenza. «Tutto questo tradotto - spiegano ancora i produttori di miele - significa non solo mancati guadagni, ma soprattutto spese aggiuntive per impedire il collasso degli alveari». A lanciare l'allarme per le numerose realtà imprenditoriali che si trovano di fronte alla prospettiva di perdite significative e alla compromissione delle loro attività sono tutti i presidenti delle associazioni apistiche del Friuli Venezia Giulia, che per bocca del suo referente, Elia Infanti, hanno inviato all'assessore competente, Stefano Zannier, un'accorata lettera.


Cambiamento climatico, gli effetti sulle api

Nella missiva denunciano il fatto che «senza interventi immediati il settore subirà un colpo irreparabile, con conseguenze a lungo termine sull'economia locale e sulla biodiversità. Per non parlare del concreto rischio per tanti piccoli imprenditori apistici di dover chiudere definitivamente». Da qui l'appello alla Regione e, nello specifico, all'assessorato. «Gli apicoltori del Friuli Venezia Giulia proseguono i rappresentanti della categoria hanno visto fin d'ora al loro fianco l'amministrazione regionale che grazie agli interventi mirati ha permesso di consolidare un settore produttivo già di per sé molto fragile».


Alveari in pericolo: come mai

«La situazione che però non esitiamo a definire tragica denunciano richiede un cambio di passo con interventi strutturali urgenti e un sostegno concreto alle numerose aziende colpite per evitare di mandare al macello gli alveari, come già successo in altri comparti agricoli quando l'allevamento non è risultato più economicamente sostenibile. È fondamentale adottare misure di protezione ambientale e un'indennità compensativa ad alveare per far fronte a queste stagionalità: preservare le api, garantire la loro azione di impollinazione sul territorio e mantenere la continuità della produzione di miele è fondamentale».

Ultimo aggiornamento: 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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