Finita l'epoca delle grandi mostre: Ca' dei Carraresi diventerà un museo con le 3mila opere d'arte custodite da Fondazione Cassamarca

Martedì 30 Aprile 2024 di Paolo Calia
Ca' dei Carraresi: finita l'era delle mostre diventerà il museo delle opere d'arte di Fondazione Cassamarca

TREVISO - Ca’ dei Carraresi diventerà il museo delle collezioni d’arte custodite da Fondazione Cassamarca nei suoi depositi. Un patrimonio di circa tremila opere tra quadri, sculture, oggetti artigianali, capolavori di ogni tipo che racchiudono un periodo storico compreso tra Ottocento e Novecento e arrivati a Ca’ Spineda nel corso degli anni sostanzialmente attraverso lasciti. «Ma non solo questo - sottolinea il presidente Luigi Garofalo - Ca’ dei Carraresi è un palazzo storico che da solo meriterebbe il biglietto per essere visitato.

Ma fino a oggi una parte era praticamente invisibile per motivi di sicurezza legati alle grandi mostre. Una situazione che non poteva durare».


LA STORIA

Il presidente fa un riferimento ben preciso. Per organizzare le grandi esposizioni di opere d’arte che hanno fatto la storia di Ca’ dei Carraresi, da quelle spettacolari ideate da Marco Goldin in poi, l’ala superiore dello storico palazzo ha dovuto subire delle trasformazioni fondamentali all’accoglienza di quadri dal valore inestimabile. Le compagnie assicurative infatti, per coprire il valore di opere d’arte prese dai musei di tutto il mondo e portate a Treviso, hanno preteso delle misure all’altezza. Come, per esempio, sigillare tutte le possibili vie d’accesso ai locali trasformati in gallerie. Con la supervisione della Soprintendenza sono così state coperte da speciali pannelli protettivi porzioni di pareti di gran pregio, cancellando però alla vista splendidi punti luce come bifore o trifore ma anche superfici affrescate. I panelli, scuri per eliminare riflessi che avrebbero potuto infastidire la visione dei quadri, hanno inoltre reso gli ambienti eccessivamente bui. Garofalo ha deciso, anche qui, di cambiare registro.


L’INTERVENTO

L’input partito dalla presidenza è stato quindi quello di liberare le sale del secondo piano, quello storicamente dedicato alle grandi mostre. I tecnici sono al lavoro in questi giorni. Da una sala, finalmente illuminata, sono ricomparsi alla vista affreschi pregevoli e caratteristici in una delle dimore più cariche di storia della città. Nelle altre sale l’attività ferve. «Questa ala - continua il presidente - diventerà la sede della mostra permanente delle nostre collezioni. I visitatori potranno vedere le opere già esposte a Ca’ Spineda e poi continuare la visita a Ca’ dei Carraresi. Una sala invece la dedicheremo alle mostre temporanee di vari artisti». L’allestimento della “permanente” è stata affidato a due docenti di Ca’ Foscari che valuteranno i tremila pezzi custoditi e decideranno, di volta in volta, il filo conduttore delle esposizioni che, a rotazione, vedranno uscire dai depositi tutti i pezzi migliori. Con lo smantellamento dei pannelli, Fondazione chiude definitivamente l’epoca dei grandi eventi: «Ormai la gente viaggia tanto - osserva Garofalo - e i quadri preferisce vederli nei musei che già li ospitano». 


LE ATTIVITÀ

Ca’ Spineda intanto non smette di investire nella cultura e nell’editoria, direzione presa su espressa richiesta del presidente. «Abbiamo scelto di dare spazio a libri di grande cultura che, altrimenti, difficilmente verrebbero pubblicati», osserva Garofalo. È quindi nata la collana Firmamenti pubblicata da Marsilio ma sostenuta da Ca’ Spineda. Dopo il gran successo ottenuto dalla raccolta di poesie di Theodor Daubler a giorni uscirà “La poesia del Diritto” di Jacob Grimm.

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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