L'hot spot dei migranti a Palmanova pronto in due mesi grazie ai prefabbricati

Domenica 6 Agosto 2023 di Marco Agrusti
A Jalmicco l'hot spot dei migranti pronto già in due mesi grazie ai prefabbricati

PALMANOVA - I due anni di attesa per aspettare che si svuoti la Cavarzerani di Udine, cioè l’ex sito militare che oggi fa da punto di riferimento per l’accoglienza dei migranti in Friuli? Un falso problema.

L’ex caserma “Lago” di Jalmicco di Palmanova (Ud), infatti, sarà trasformata nel primo vero hot spot per i migranti in Friuli Venezia Giulia a tempo di record. E non servirà nemmeno mettere pesantemente mano alle strutture fatiscenti e invase dalla vegetazione del sito che una volta era vivo grazie all’esercito. La soluzione, infatti, diventerà realtà in poco tempo. Una rapidità che nessuno, neanche i più ottimisti (o pessimisti, a seconda delle opinioni) si aspettava. Da fonti di vertice legate alla gestione commissariale dell’emergenza immigrazione, infatti, ecco emergere le prime tempistiche per la trasformazione della “Lago” nell’hot spot per i migranti. 


L’ITER
Non sarà necessario procedere a un’opera di riqualificazione dei fabbricati che un tempo ospitavano i militari. La gestione commissariale dell’emergenza, infatti, punterà sui prefabbricati. E se tutti i tasselli andranno al loro posto senza intoppi, potrà arrivare all’obiettivo anche in una sessantina di giorni. Quindi in due mesi a partire da oggi. Il nuovo hot spot per i migranti pronto già in ottobre? È un obiettivo che la diretta emanazione del governo (il commissario straordinario non è altro che quello) si è data. Chiaramente ci potranno essere dei contrattempi e delle lungaggini e il termine di due mesi è solamente indicativo. Si può dire che sia l’obiettivo massimo, il gold standard. In ogni caso non serviranno anni. Anzi, entro l’inverno l’hot spot dovrà essere pronto. 


LE CARATTERISTICHE
Dove saranno sistemati i circa 300 migranti che l’ex caserma “Lago” di Jalmicco potrà contenere? Se la volontà - ed è così - della gestione prefettizia è quella di correre verso la strada dell’hot spot, non si può certamente procedere ad una ristrutturazione delle strutture in muratura del sito militare. Quindi i richiedenti asilo che arriveranno dalla Rotta balcanica saranno ospitati in dei prefabbricati. O container, come li si vuole chiamare. La sostanza non cambia, si tratterà di spazi a basso costo e non in muratura. È la soluzione più rapida per arrivare ad un obiettivo a stretto giro. Alcune delle opere complementari sono già partite, come ad esempio lo sfalcio dell’erba. Poi bisognerà pensare anche alla sicurezza: non saranno tollerate o tollerabili situazioni simili a quelle viste in passato all’ex Cavarzerani oppure al centro di Gradisca d’Isonzo. L’hot spot di Jalmicco di Palmanova sarà costantemente presidiato. E proprio ieri il Sap, sindacato di polizia, ha chiesto già più agenti a Roma per garantire la sicurezza nel nuovo centro. 


COSA SUCCEDERÀ
L’hot spot funzionerà così: Appena un migrante sarà rintracciato al nostro confine verrà immediatamente trasferito nella nuova struttura, dopo il fotosegnalamento e il riconoscimento di rito, oltre alle visite mediche del caso. Successivamente dall’hot spot i migranti lasceranno il territorio del Friuli Venezia Giulia per essere ricollocati in altre regioni d’Italia. Un modello simile a quello siciliano. D’ora in poi l’obiettivo sarà quello di una minima permanenza sul nostro territorio. Che in soldoni è il concetto alla base del sistema di hot spot, che non comprende solamente il centro di permanenza in attesa di smistamento verso le altre regioni, ma anche l’hub per quei richiedenti asilo che provengono da Paesi considerati sicuri. In quel caso le strade diventano due in poco tempo. Se si appura che il migrante ha diritto all’ottenimento dello status di rifugiato, allora viene incardinato in un percorso di inserimento. Se invece non possiede questi requisiti e proviene da un Paese sicuro, allora viene organizzato immediatamente il rimpatrio.
Intanto la vicenda finisce anche a Roma. La deputata friulana del Pd, Debora Serracchiani, ha presentato un’interrogazione sul tema destinata al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. E oggi a Palmanova è in programma una camminata di protesta dei cittadini. 

Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 15:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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