Jacuzzi o latrina: il divario che c'è tra pace e guerra

Lunedì 15 Aprile 2024 di Enzo Bozza*
Enzo Bozza

Che differenza c'è tra la pace e la guerra? Un ottimo suggerimento potrebbe venirci da qualche passeggiata per uno dei borghi di montagna, perché in qualche stradina secondaria, è possibile vedere ancora qualche piccola baracchetta che in passato fungeva da gabinetto. La "latrina" dei tempi che furono.

I nostri avi, non avendo servizi igienici nell'abitazione, dovevano coprirsi accuratamente, munirsi di fatalissima pazienza ed espletare le funzioni corporee in quelle casette di legno all'aperto, con temperature molto al di sotto dello zero. L'impellenza, doveva superare di gran lunga qualsiasi benefico tepore casalingo per completare la digestione corporea con un atto finale, scomodo, avventuroso e non scevro di maledizioni, soprattutto se l'emergenza veniva espletata nottetempo a meno venti gradi. Di non minore sconforto, era l'inesistenza della comoda carta igienica a tre veli con comodo strappo incorporato. C'erano i quotidiani, di carta ruvida e prima ancora dell'invenzione della carta stampata, non oso pensare come potesse concludersi l'atto corporeo. Per questo, lascio alla fulgida immaginazione dei miei tre lettori, l'adozione di possibili soluzioni.

Ma cosa c'entrano la pace e la guerra, con tutto questo?

Con altrettanta immaginazione potremmo associare la comoda sala da bagno dei tempi moderni con la pace, e la squallida latrina con la guerra. Abituati alla Jacuzzi, al tepore dei nostri bagni a portata di mano con ogni comfort e profumi, sembra lontanissima e quasi impossibile la realtà dei nostri nonni alle prese con l'angusta e poverissima latrina. Non abbiamo più memoria di quel coraggio e di quella scomodissima realtà.

Siamo nati con la Jacuzzi e non ricordiamo più il drammatico squallore della guerra. Tra l'altro, la guerra è sempre figlia dell'ingordigia e della disuguaglianza sociale tra i molti tra noi che vivono con le comode sale da bagno e i troppi, al mondo, che hanno ancora solo la latrina. La guerra è sempre stata, e sempre sarà, una lotta per la conquista della Jacuzzi. E il sistema economico in cui viviamo ci pone nella necessità continua di andare anche oltre la Jacuzzi, in un desiderio mai sopito di avere sempre di più, dimenticando la vecchia latrina da cui venivamo.

Il paradosso di queste guerre, è la tragica inversione di marcia di quello che definiamo progresso, come scriveva Albert Einstein, quando affermava di non sapere come sarebbe stata combattuta la terza guerra mondiale ma sapeva benissimo che la quarta sarebbe stata combattuta con le pietre e con le clave, noi che combattiamo con la cupidigia di sempre per conquistare l'ennesima Jacuzzi, rischiamo di ritornare alla vecchia cara latrina. E non avremo nemmeno i quotidiani.


*medico di base

Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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