Roma non smette di stupire: uno scheletro di 1.600 anni fa, perfettamente conservato, è riaffiorato a poco meno di un metro di profondità proprio davanti all'ingresso della stazione Piramide della metro. A riportarlo alla luce, un "banale" (ma nella Capitale si fa presto a dire "banale") scavo per un intervento di servizio condotto dall'Acea. Uno scavo tecnico, insomma, che ad un certo punto ha intercettato una tomba millenaria.
E lì è scattato il rinforzo degli archeologi, sotto l'egida della Soprintendenza speciale di Roma. I reperti sono cominciati a riaffiorare due giorni fa, ma solo stamattina presto gli studiosi hanno riportato alla luce tutte le ossa in connessione dello scheletro.
Siamo in presenza probabilmente di una sepoltura antica: la datazione ancora è al vaglio degli archeologi (l'ipotesi è di tarda età imperiale). Tutto lo scheletro sarà rimosso dagli archeologi e ricoverato nei laboratori della Soprintendenza per essere studiato, mentre la tomba sarà documentata e ricoperta di tessuto speciale. Il cantiere sarà, quindi, messo in sicurezza e richiuso. La piazza non è nuova a scoperte di questo tipo: già in passato sono state trovate tombe durante cantieri tecnici.
Siamo in piena area della necropoli Ostiense, una delle più vaste, estesa fuori dalle Mura Aureliane e da Porta San Paolo, lungo la via Ostiense.
Certo la scoperta non è passata inosservata: in un punto nevralgico come la stazione Piramide, è stata presa d'assalto da curiosi e irriducibili del selfie.