L’Italia vince.
La partita
Ed episodio rigore a parte, ha ragione: la sua squadra ha fatto ciò che lui stesso le aveva chiesto, ovvero di non pensare solo al pareggio ma a giocare, attaccare, difendere alti, non schiacciarsi nella propria metà campo. E i numeri dicono che l’Italia abbia meritato il risultato e quindi di andare a difendere da campione in carica, il titolo europeo in terra tedesca, proprio dove ha ottenuto la faticosa qualificazione. Per un’ora si è vista un’ottima prestazione degli azzurri: tante occasioni sfumate, da Raspadori a Frattesi, da Barella a Chiesa, fino a Dimarco e Scamacca.
Ecco, Chiesa, uno di categoria superiore, uscito solo perché colpito duro. Il migliore qui alla BayArena è lo juventino. Spalletti ha scelto inizialmente una squadra più tecnica e meno fisica, con Raspadori e non Zaniolo, con Jorginho e non Cristante. Nella ripresa, quando i minuti passavano e la palla scottava, ecco come la Nazionale abbia pensato a conservare lo zero a zero e quella fisicità risperimentata nella ripresa ha fatto comodo alla squadra azzurra. Cristante sta per commettere l’errore fatale? Sì, forse il rigore c’era e quella gaffe del romanista avrebbe condannato forse più del dovuto l’Italia.
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