Mostra del Cinema verso la zona rossa, il prefetto Pellos anticipa i controlli: «Così si tengono lontani i più violenti»

«Possiamo considerare la zona rossa come una delle opzioni per la Mostra del Cinema». A confermare le voci ci pensa direttamente il Prefetto di Venezia Darco Pellos

mercoledì 23 luglio 2025 di Lorenzo Miozzo
Mostra del Cinema verso la zona rossa, il prefetto Pellos anticipa i controlli: «Così si tengono lontani i più violenti»

VENEZIA - «Possiamo considerare la zona rossa come una delle opzioni per la Mostra del Cinema».

A confermare le voci ci pensa direttamente il Prefetto di Venezia Darco Pellos, che proprio ieri mattina, nella sede della Prefettura di Palazzo Ca' Corner, ha partecipato alla riunione della Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, a cui hanno preso parte i prefetti delle province del Veneto e i rappresentanti delle diverse forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria, con lo scopo di analizzare la situazione della sicurezza pubblica e della delittuosità nel territorio. Tanti i temi toccati, tra cui anche quelli legati al veneziano, dove di questi tempi a preoccupare non pochi cittadini è la necessità di istituire delle zone rosse al Lido in occasione dell'imminente Mostra del Cinema.

LA SOLUZIONE

Pellos non ha escluso la soluzione, ma ci ha tenuto a ricordare che con il termine ci si riferisce semplicemente a zone vietate a soggetti pericolosi con precedenti penali, dove i controlli sono intensificati: «Per il Redentore le zone rosse hanno funzionato bene. È uno strumento adeguato, che riteniamo debba essere utilizzato a seconda del momento e della conflittualità che dobbiamo affrontare. Pensiamo che sarà uno dei temi di discussione con l'amministrazione comunale per la Mostra del Cinema. Vorrei però chiarire che è una strategia che serve soltanto per allontanare coloro che con i loro comportamenti e i loro precedenti impediscono la regolare fruizione dell'evento. È da considerare come una protezione e non come denigrazione».

SPACCIO E BORSEGGI

Non solo le zone rosse, ma anche lo spaccio e i borseggi sono due temi caldi a Venezia, su cui pochi giorni fa è intervenuto il Questore Gaetano Bonaccorso. Anche per Pellos si tratta di due fra i problemi più importanti da affrontare in questo momento: «La presenza dello spaccio di sostanze stupefacenti non può essere qualificata come microcriminalità, ma come una parte di un sistema criminale molto più articolato, in cui lo spacciatore finale è l'anello più debole, ma strettamente collegato con il traffico internazionale ha spiegato . Dobbiamo considerare tutta la catena. Certamente Venezia in termini di sequestri è un luogo di rinvenimenti piuttosto significativo, ma questo non vuol dire necessariamente che lo sia sotto il profilo dello spaccio e, anzi, è una dimostrazione che l'attività di prevenzione è abbastanza efficace».

I borseggi, invece, si stanno addirittura evolvendo: «Quest'anno registriamo minori furti con strappo, mentre i borseggi mantengono un trend elevato e le truffe agli anziani sono in aumento. In particolare, i comportamenti dei borseggiatori sono in evoluzione e sembra che si debba pensare a delle risposte sempre più adeguate sotto diversi punti di vista, compreso quello normativo. In questo momento vediamo una maggiore aggressività di alcuni gruppi, che deve essere contenuta. Non spetta però a noi valutare l'aspetto normativo. Noi abbiamo presente che questa situazione con gli strumenti attuali facciamo fatica a gestirla». È proprio l'aspetto normativo che non lascia spazio a dubbi riguardo alla questione delle capannine degli Alberoni: «Penso che in settimana faremo l'incontro richiesto dal Comune alla Prefetture per la questione delle capannine ha aggiunto . Su questa questione non credo di poter dare una risposta che non sia corrispondente alla normativa. Bisogna sempre rispettare le norme e se ci sono delle situazioni anomale dal punto di vista normativo devono essere affrontate con le leggi. Bisogna vedere caso per caso, ma l'unica risposta che può dare lo Stato è quella della legge».

Ultimo aggiornamento: 24 luglio, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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