È stato convalidato l'arresto di Filippo Turetta, in Germania, ed è stato trasferito nel carcere della città di Halle.
L'ITER
Una volta verificato che l'arresto è stato eseguito dalla polizia tedesca in modo legittimo, il giudice tedesco - considerata la gravità del reato contestato - ha disposto la custodia in carcere. «A questo punto, se il ragazzo darà il suo consenso, entro dieci giorni la polizia tedesca lo consegnerà all'autorità giudiziaria italiana. Ma probabilmente avverrà anche prima dei dieci giorni - spiega l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, sovrintendente dell'Osservatorio internazionale sul mandato di arresto europeo delle Camere penali internazionali - In caso contrario, se l'indagato non dovesse prestare il suo consenso alla consegna, si aprirà una procedura giudiziaria in Germania per verificare che il mandato di arresto europeo spiaccato dalla magistratura veneziana abbia i requisiti formali previsti dalla normativa in materia». «I tempi in questi casi sono rapidi», ha rassicurato il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
RISCHIO ERGASTOLO
Una volta tornato in Italia, a Turetta verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal gip di Venezia. Il pericolo di fuga, infatti, si è già concretizzato con il tentativo del 22enne di sfuggire alla cattura. All'accusa di omicidio, potrebbero sommarsi le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e dell'aver premeditato il delitto. Se il quadro probatorio dovesse reggere il vaglio dell'udienza preliminare, il ragazzo rischia la condanna all'ergastolo.
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