TRIESTE - Non prende a spallate la questione e neppure si mette di traverso in maniera eclatante, ma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ieri a Roma, qualche sassolino dalla scarpa sul terzo mandato se lo toglie.
Le scelte
Ma il presidente della Conferenza delle Regioni si è spinto oltre, sino a toccare la questione veneta. «Il tema del terzo mandato - ha fatto presente Fedriga - non è il futuro di Zaia, ma quello del Veneto e del sistema democratico italiano. Ritengo che dove c'è l'elezione diretta, i cittadini possano scegliere, quindi la totalità degli elettori ha la possibilità di confermare un governatore e una maggioranza, o fare altre scelte. È importante mantenere questa possibilità; dire invece che per norma i cittadini non possono indicare chi ritengono più opportuno, è sbagliato. La democrazia sta in mano al volere del popolo e vogliamo confermare questo. Credo che sia in corso una discussione all'interno della maggioranza di governo e spero si trovi la migliore sintesi».
C’è anche il tema dell’autonomia tra i pensieri di Fedriga, dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato il referendum. «L'autonomia è nel programma, è stata votata dalla maggioranza e non vedo perché non dovrebbe esserci compattezza. L'autonomia non soltanto è costituzionale, ma serve a far rispettare la Costituzione - ha aggiunto -. Non a caso la Consulta stessa, almeno nella prima nota inviata, dice che se si vuole togliere l'autonomia differenziata bisogna cambiare la Costituzione, quindi è un incentivo ad ascoltare i rilievi che sono stati fatti precedentemente, fare le dovute correzioni e andare avanti per permettere che le Regioni a statuto ordinario possano sfruttare l'autonomia e migliorare l'assetto istituzionale del Paese». Nessun problema particolare, infine, per quanto riguarda la tenuta della maggioranza regionale, dopo le turbolenze dei giorni scorsi. Non a caso i tre segretari regionali Walter Rizzetto (FdI), Marco Dreosto (Lega) e Sandra Savino (FI) hanno trovato nei giorni scorsi un accordo. Ma se per il terzo mandato è stato deciso di attendere le risultanze romane e per le candidature di Pordenone e Monfalcone sono stati individuati i rispettivi candidati sindaci, per il piano oncologico regionale c’è ancora qualche scossone. La prova del nove, se non ci sarà intesa all’interno di FdI, sarà il voto lunedì nel consiglio delle Autonomie.