Chiocciola neozelandese, la lumaca invasiva scoperta nell'acquedotto asburgico: mistero su come sia arrivata nel sottosuolo triestino

La presenza del mollusco è stata confermata da ricercatori slovacchi e tedeschi durante un progetto di ricerca sulla fauna sotterranea

mercoledì 30 luglio 2025 di E.B.
Chiocciola neozelandese, la lumaca invasiva scoperta nell'acquedotto asburgico: mistero su come sia arrivata nel sottosuolo triestino

TRIESTE - In condizioni ecosistemiche favorevoli può proliferare fino a raggiungere una densità di mezzo milione di gusci un un metro quadro di superficie, monopolizzando fino a tre quarti dei nutrienti, riducendo la presenza di tante altre specie, la pescosità delle acque e può creare pure problemi meccanici di intasamento in tubature e filtraggi. L'animale così pericoloso non è un dinosauro e nemmeno una bestia feroce ma un mollusco, la chiocciola di fango neozelandese (Potamopyrgus antipodarum) che misteriosamente per il Comune di Trieste è arrivata nel vecchio Acquedotto Teresiano che gli asburgici costruirono sotto la città.

Le ipotesi

Comune che ipotizza possa essere stata portata addirittura dalle truppe neozelandesi durante la liberazione della città ed essere dunque presente da decenni e che esprime preoccupazione, tanto da consigliare di lavare bene attrezzature e stivali ogni volta che si frequentano torrenti o ambienti simili per evitare di trasportare involontariamente questa specie invasiva, temendo di causare danni all'ecosistema locale.

La presenza del mollusco è stata confermata da ricercatori slovacchi e tedeschi durante un progetto di ricerca sulla fauna sotterranea cui hanno partecipato anche il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, il Dipartimento di Scienze della vita dell'Università di Trieste e la Società Adriatica di Speleologia. Per il momento non si sa «quali effetti possa avere la presenza nelle acque sotterranee giuliane» della chiocciola, si spera che «in condizioni così estreme non riuscirà a proliferare e non avrà una grande biodiversità da alterare». Da piazza Unità d'Italia si annuncia che verranno estese le ricerche ad altri corsi d'acqua del territorio.

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