TRIESTE - In condizioni ecosistemiche favorevoli può proliferare fino a raggiungere una densità di mezzo milione di gusci un un metro quadro di superficie, monopolizzando fino a tre quarti dei nutrienti, riducendo la presenza di tante altre specie, la pescosità delle acque e può creare pure problemi meccanici di intasamento in tubature e filtraggi. L'animale così pericoloso non è un dinosauro e nemmeno una bestia feroce ma un mollusco, la chiocciola di fango neozelandese (Potamopyrgus antipodarum) che misteriosamente per il Comune di Trieste è arrivata nel vecchio Acquedotto Teresiano che gli asburgici costruirono sotto la città.
Le ipotesi
Comune che ipotizza possa essere stata portata addirittura dalle truppe neozelandesi durante la liberazione della città ed essere dunque presente da decenni e che esprime preoccupazione, tanto da consigliare di lavare bene attrezzature e stivali ogni volta che si frequentano torrenti o ambienti simili per evitare di trasportare involontariamente questa specie invasiva, temendo di causare danni all'ecosistema locale.