VITTORIO VENETO (TREVISO) - Gli avevano sequestrato oltre 16 tonnellate di tabacco provenienti dalla Grecia e sbarcate nel porto di Bari, per un valore di circa 88 milioni di euro. Secondo il tribunale del capoluogo pugliese si trattava di contrabbando. Di seguito, però, la Agmg, azienda di import export guidata da Alessandro Grillo, 48enne di Vittorio Veneto, ha fatto ricorso. E la Corte di Cassazione ha rovesciato tutto, annullando il decreto di convalida del sequestro e disponendo la restituzione dei beni. La differenza sta tutta nel fatto che il tribunale aveva identificato il carico come tabacco da fumo, sottoposto a tassazione, perché fumabile attraverso la pipa senza la necessità di una trasformazione industriale. E invece si trattava di cascame di tabacco, prodotto non preparato per la vendita al dettaglio.
La vicenda
Il pm aveva siglato il decreto di convalida del sequestro all’inizio di gennaio dell’anno scorso. Il provvedimento aveva bloccato il materiale arrivato nel porto di Bari all’interno di 105 scatoloni da oltre un quintale e mezzo ciascuno. Due mesi dopo, il tribunale ha rigettato l’istanza di riesame presentata dalla società di import export. Così si è arrivati in Cassazione. «Non è configurabile il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri con riferimento a cascami di tabacco che non siano preparati per la vendita al minuto - si legge nella sentenza - il sequestro è stato convalidato sul rilievo che i prodotti in sequestro risultavano "fumabili" per mezzo di pipa, senza alcuna indicazione sulla loro natura di cascami di tabacco, come espressamente indicato nel rapporto di prova e nel certificato di analisi rilasciati dal laboratorio chimico dell'Agenzia delle Dogane, e senza alcun accertamento in ordine al requisito della loro preparazione per la vendita al minuto». Nell’ordinanza del tribunale, anzi, si affermava che il requisito della preparazione per la vendita al minuto non era indispensabile per considerare il carico come tabacco lavorato sottoposto ad accisa.
La decisione
Così gli Ermellini hanno annullato tutto, senza rinvio. «In considerazione del criterio fissato dalla legge e dei dati fattuali - si conclude - deve escludersi la configurabilità del reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri quale ipotesi delittuosa posta a fondamento del sequestro». Gli avvocati Giorgio Emanuele Degani ed Emilio Mattei, difensori della Agmg, non nascondono la soddisfazione. «Il provvedimento è molto importante non solo per il valore economico, 88 milioni di euro tra imposte e sanzioni - tira le fila Degani - ma anche perché si tratta della prima pronuncia della Corte di Cassazione sul tema».