REFRONTOLO (TREVISO) - Fango, detriti che hanno sommerso il piazzale, e la staccionata di legno abbattuta, dalla forza del maltempo, che ha gonfiato il Lierza fino a farlo esondare. In due hanno pure rischiato di venire travolti dall'acqua del torrente in piena per farsi un selfie. Una tragedia sfiorata, a detta dello stesso sindaco. Ora il Molinetto della Croda resterà chiuso ai turisti. Almeno finchè non sarà garantita la sicurezza per turisti e visitatori. «Fosse per me lo riaprirei già alla fine della prossima settimana. Ma in questo periodo trovare una ditta che esegua i lavori è come trovare un ago in un pagliaio. Ci vuole la ruspa per rimuovere fango e detriti portati dall’acqua e rimasti nel piazzale antistante la struttura. Bisogna riattivare la luce esterna che è andata in tilt a causa del maltempo. Bisogna riposizionare la balaustra che dà sul laghetto e che deve essere sistemata in modo corretto per ragioni di sicurezza» allarga le braccia il sindaco di Refrontolo, Mauro Canal. Che, alla fine, sentenzia: «Probabilmente il Molinetto resterà chiuso un paio di settimane, anche nell’area esterna, a causa dei danni subiti per la piena di giovedì 24 luglio». Poi, il sindaco tuona: «Dalle telecamere abbiamo visto alcuni scriteriati che, giovedì sera, hanno ignorato semafori rossi e divieti ad avvicinarsi e hanno rischiato la vita per un selfie avvicinandosi al Molinetto proprio quando il Lierza stava esondando. Andrebbero puniti severamente». La struttura, al suo interno, è stata ripulita già il primo giorno dai volontari. «C’era fango ovunque nelle stanze e molti elettrodomestici sono andati in tilt e sono da sostituire. I danni non sono pochi ma la sede è tornata a brillare e ieri abbiamo allacciato anche l’impianto elettrico. Restano molte cose da fare all’esterno» spiega il presidente dell’associazione che cura la struttura.
LA SOLUZIONE
Il sindaco tocca poi l’argomento che gli sta più a cuore. E cioè, come evitare che il Lierza esondi. «Ero lì giovedì sera, ho visto l’acqua salire e poi ridiscendere lasciando detriti, sassi, ramaglie e fango. È stato tutto molto rapido, direi nemmeno un’ora, ma molto spaventoso. Credo che se realizzassimo a monte delle cascate un invaso o un allargamento del letto del fiume, riusciremmo a prevenire questi fenomeni, conseguenza di piogge torrenziali, limitate nel tempo. Non dico che a valle vada tutto bene. Si potrebbe intervenire anche a metà strada tra il Molinetto e il ristorante “Buongustaio” dove l’alveo si restringe e alcuni campo vanno regolarmente sott’acqua ad ogni piena. E poi all’altezza del ponte. Il letto del Lierza, probabilmente, andava bene una trentina di anni fa ma con gli eventi meteo degli ultimi tempi è assolutamente inadatto a sopportare una portata d’acqua che si “gonfia” con queste piogge torrenziali» dice Canal.
LA TRAGEDIA
Tra una settimana, il 2 agosto di undici anni fa, ricorre l’anniversario della tragedia causata dalla piena del torrente Lierza che ha provocato 4 morti e 20 feriti. Per il decennale dello scorso anno era stata organizzata una messa in ricordo degli scomparsi. Quest’anno, invece, gli eredi di Luciano Stella, una delle quattro vittime, hanno presentato una nuova causa civile citando in giudizio il Comune di Refrontolo e la Pro Loco, titolare dell’area nei pressi del Molinetto della Croda su cui era installata la tensostruttura spazzata via dalla furia delle acque del torrente. Il Comune ha citato l’assicurazione e l’udienza in tribunale è già stata ricalendarizzata per gennaio.
FRANE
«Ne è stata segnalata una sulle Rive, che il Comune monitora e stiamo posizionando cartellonistica per segnalarla, in modo che gli automobilisti evitino il bordo ella carreggiata. Ma la strada non è stata chiusa» precisa il sindaco. Mentre a Farra di Soligo sono una ventina le frane “nuove” che si somnmano a quelle verificatesi nel corso del maltempo del 7-8 luglio. «In tutto saranno un centinaio le frane, che stiamo monitorando costantemente - sottolinea il sindaco Mattia Perencin - La situazione rimane ancora particolarmente delicata lungo le vie di comunicazione verso le colline. Al momento rimane chiusa, a tempo indeterminato, la strada che porta in località Collagù, lato Soligo Est, dove una grossa frana è scivolata giù dalla montagna nella zona delle “Fontanelle”. Ci sono alberi pericolanti, ma aspettiamo che il terreno si asciughi per verificare l’entità dei danni e il da farsi». Chiesto già lo stato di calamità e i danni ammontano a qualche milione di euro.