TREVISO – «Crediamo molto nel servizio dell’autobus a chiamata. Si tratta di un sistema sartoriale: consente di dare risposte agli utenti in modo personalizzato. Da ieri è partita la sperimentazione. E nei prossimi mesi tireremo i conti: se saranno positivi, estenderemo lo stesso servizio anche in altre linee». Giacomo Colladon, presidente di Mom, la società dei bus e delle corriere, parla all’indomani dell’avvio di Mom+, il nuovo servizio del bus a chiamata, su prenotazione, che ha sostituito le corse tradizionali delle linee 7 e 10 tra Treviso e Carbonera, più l’ospedale Ca’ Foncello, nelle ore non di punta (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 21).
Autobus a chiamata, il servizio divide gli utenti: gli anziani non riescono a usare l’app della Mom
Presidente Colladon, com’è andato il primo giorno?
«È presto per fare un bilancio.
Qualcuno dice che in questo modo Mom ha ridotto le corse.
«Ma non è affatto vero. Non c’è un ridimensionamento. Anzi, con il bus a chiamata i passeggeri sono liberi di muoversi come e più di prima. Perché è vero che magari si era semplicemente abituati a raggiungere la fermata e ad aspettare l’arrivo del bus. Ma è pure vero che con questo sistema ognuno può pianificare gli spostamenti in base alle proprie necessità, anche raggiungendo direttamente punti che prima averebbero richiesto un cambio».
Si può prenotare il viaggio da 7 giorni fino a 30 minuti prima della partenza: con lo smartphone, tramite App Mom+, o al telefono chiamando lo 0422-588611 (dal lunedì al sabato dalle 7 alle 19) Per qualche anziano, in particolare, il sistema è macchinoso.
«Il numero delle lamentele è estremamente contenuto. Vale anche per Vittorio Veneto, dove il servizio a chiamata era già partito. Dopotutto sempre più spesso oggi anche le persone anziane hanno familiarità con gli strumenti digitali. Detto questo, c’è sempre la possibilità di prenotare telefonando al numero dedicato. In caso di necessità specifiche, poi, noi restiamo a disposizione: siamo qui per aiutare. Non a caso ieri abbiamo fatto uscire tutti gli operatori possibili per accompagnare gli utenti nell’utilizzo del nuovo servizio a chiamata a Treviso».
A proposito di città, tra giugno e settembre dell’anno scorso Mom aveva sperimentato il bus a chiamata di sera e di notte (dalle 20.30 fino alle 24). È un’idea accantonata?
«Credo di si, almeno per quanto riguarda l’estate. La sperimentazione in quei mesi, un periodo in cui la richiesta del trasporto pubblico generalmente cala, era andata un po’ così. Forse sarebbe il caso di provare a riproporre il servizio a chiamata di sera e di notte tra l’autunno e l’inverno. In ogni caso, eventuali decisioni in questo senso spettano all’ente di governo (composto dalla Provincia, socio di maggioranza relativa di Mom, e dai Comuni, a partire da quello di Treviso, ndr).
Guardando al futuro, quando potranno iniziare i lavori per la costruzione della nuova autostazione al posto dell’ex Cuor, accanto al cavalcaferrovia?
«Stiamo chiudendo gli ultimi due accordi per avere la disponibilità del 100% dell’immobile. In attesa dell’ultimo timbro sulla valutazione ambientale, auspico che la demolizione del vecchio complesso possa iniziare già prima della fine dell’anno».