TRENTO - Magliette, cappellini, foulard, tutti esposti in bella vista sugli scaffali di un emporio a Trento, tutti griffati con i loghi di prestigiosi marchi di moda come Louis Vuitton, Gucci e Burberry. Tutti però fasulli. A scoprirli è stata la guardia di finanza di Trento, che a partire dal negozio del capoluogo è risalita anche a un grossista di Padova, nella cui sede sono stati sequestrati 9.100 capi d'abbigliamento taroccati.
Il blitz in negozio
Tutto è cominciato con un controllo in un emporio di Trento, gestito da un cittadino cinese. All'interno i finanzieri hanno trovato diversi capi d'abbigliamento apparentemente griffati Louis Vuitton, Gucci e Burberry. L'irrisorio prezzo di vendita e gli evidenti segni di contraffazione hanno però portato al sequestro della merce e alla denuncia del titolare con l'accusa di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.
Gli sviluppi fino a Padova
L'indagine a quel punto si è allargata, risalendo la filiera di approvvigionamento degli abiti taroccati. Le Fiamme gialle sono arrivate fino a Padova, precisamente a una ditta grossista anch'essa gestita da un cittadino cinese, che riforniva il connazionale in Trentino. Nel capannone sede dell'impresa sono stati trovati e sequestrati oltre 9.100 altri capi d'abbigliamento dello stesso tipo di quelli individuati a Trento: foulard, sciarpe, guanti, cappelli, borse, t-shirt con griffe come Louis Vuitton, Gucci, Versace, Fendi, Burberry, Dior e Chanel. Anche in questo caso erano tutti contraffatti. Nel capannone inoltre è stato riscontrato che su cinque lavoratori tre operavano in nero, senza alcun contratto.
Per quest'ultima irregolarità è stato informato l'Ispettorato del lavoro e l'attività rischia ora la sospensione. Il titolare della ditta grossista invece è stato anch'egli denunciato con l'accusa di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.