Spaccio a scuola: presi quattro studenti pusher

Un 25enne e tre 21enni avevano costruito una rete di vendita fuori dagli istituti. A tradirli i baby clienti di 14 anni. L’indagine dopo un sequestro alla fermata dei bus

venerdì 4 aprile 2025 di Valeria Lipparini
I CONTROLLI della polizia

TREVISO - Studenti nelle scuole del centro di Treviso. Ma anche pusher.

In tasca avevano sempre alcune dosi di marijuana o di hashish che smerciavano ai compagni. È finita con 4 denunciati la lunga indagine portata avanti dalla squadra mobile trevigiana. Si tratta di tre ragazzi 21enni di Roncade e Quarto d’Altino, nel veneziano, e un 25enne residente a Treviso.

I FATTI

Tutto è cominciato da un controllo antidroga, effettuato dagli agenti della Polizia nel 2022, alle fermate degli autobus lungo viale Luzzatti, usati dagli studenti per raggiungere i propri istituti. Durante una di queste attività i poliziotti hanno individuati e deferito alla Prefettura alcuni giovanissimi studenti, quasi tutti tra i 14 e i 16 anni, in possesso di modiche quantità di hashish e marijuana. Quantità sufficiente per rollarsi uno spinello o poco più. Ma tanto è bastato ai poliziotti per insospettirsi. Così, hanno avviato un’attività d’indagine che ha trovato la collaborazione di alcuni ragazzini. «Mi rifornisco da Tizio, o da Caio» hanno ammesso i compratori.

Le successive verifiche hanno stretto il cerchio intorno a 4 giovanissimi, all’epoca appena maggiorenni, che avevano messo in piedi una rete di spaccio che aveva come acquirenti soprattutto giovanissimi studenti, non soltanto delle scuole del centro di Treviso, ma anche delle piazze di residenza, divise dunque tra Treviso, Roncade e Quarto d’Altino. Soprattutto i tre di Roncade e Quarto d’Altino frequentavano gli stessi istituti, si conoscevano e si tenevano in costante contatto per reperire la droga da spacciare, per scambiarsi informazioni e per verificare gli studenti che avevano a “libro paga”. Erano tutti della stessa compagnia e avevano deciso di arrotondare con lo spaccio al dettaglio. Tutti e quattro i giovanissimi pusher erano conosciuti e chi voleva comperare un po’ di fumo sapeva dove andare a bussare. Un messaggino indirizzato al cellulare giusto e la roba compariva.

I PRIMI SOSPETTI

Ad insospettirsi erano stati gli stessi professori che avevano capito che alcuni studenti, prima di entrare a scuola, acquistavano la droga che consumavano subito e dividevano le “tirate” tra amici. Oppure anche all’uscita. Un mercato fatto di piccole quantità, spaccio al dettaglio insomma, tanto è vero che i poliziotti hanno sequestrato poco più di 30 grammi suddivisi tra hashish e marijuana. Ma che andava avanti da tempo.

Così sono scattati i controlli e nel corso dell’attività di indagine sono state ricostruite diverse cessioni di sostanza stupefacente e sono state sequestrate diverse dosi ritrovate nella disponibilità degli indagati, pronte per essere cedute, insieme a bilancini di precisione e a tutto il necessario per dividere la droga e farne delle singole dosi. Ai quattro giovani, nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e li ha denunciati per traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, di lieve entità in considerazioni delle modiche quantità rinvenute nei singoli domicili. Non è stata contestata l’associazione a delinquere ma le indagini proseguono per verificare la fonte di approvvigionamento dei giovani e la rete che avevano messo in piedi, fatta di giovanissimi consumatori.

«IL CONTROLLO CONTINUO»

«La Polizia di Stato - si legge in un comunicato diramato dalla Questura - continuerà ad imprimere il massimo impulso alla propria attività di controllo del territorio volta a prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di stupefacenti».

Ultimo aggiornamento: 5 aprile, 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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