VENEZIA - Le falde freatiche nell'area delle risorgive della Pedemontana veneta si sono elevate fino ad avvicinarsi, o in certi casi a superare, i livelli monitorati negli ultimi venti anni. Lo ha riferito l'assessore regionale veneto all’Ambiente e alla Protezione civile, Giampaolo Bottacin, precisando che le precipitazioni osservate da ottobre 2023 a settembre 2024 in Veneto sono state di circa 1.595 millimetri, contro una media dei precedenti 30 anni - dal 1994 al 2023 - di 1.110 millimetri. Gli apporti di pioggia del periodo sono stati quindi molto superiori alla media (+44%) e sono stimati in circa 29.370 milioni di metri cubi. «Livelli così alti - ha detto Bottacin - possono creare problemi negli interrati per infiltrazioni».
I dati
«Quest’anno idrologico - ha evidenziato l’assessore all’Ambiente e alla Protezione civile della Regione del Veneto - è il secondo più piovoso dal 1994 - anno di inizio della serie storica considerata - ed è stato superato solo dall’analogo periodo del 2013/2014.
Le previsioni
Resta intanto l’allerta meteo. Le previsioni indicano infatti che fino alle prime ore di stamattina saranno ancora possibili precipitazioni irregolari e discontinue, anche se di entità modesta. Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile regionale ha così emesso un nuovo avviso di criticità idrogeologica e idraulica valido fino alle 14 di oggi. È stata confermata la fase operativa di attenzione per criticità idraulica (allerta gialla), da riconfigurare, a livello locale, in fase di preallarme/allarme a seconda dell’intensità dei fenomeni, per il bacino Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige con riferimento al fiume Po e, in particolare, al tratto tra Pontelagoscuro ed il delta, mentre nei rami del delta del Po di Venezia e di Goro la criticità idraulica è da ritenersi arancione.