Torre degli Anziani, sono state montate le scale: da settembre si potrà salire sul punto più alto della città

L'importo complessivo dei lavori è di circa un milione e mezzo di euro

domenica 23 marzo 2025 di Nicoletta Cozza
Torre degli Anziani, sono state montate le scale: da settembre si potrà salire sul punto più alto della città

PADOVA - Sessanta gradini sono già montati. Ed entro maggio saranno collocati i rimanenti 130. Insieme costituiscono l'elemento caratterizzante l'antico edificio che finalmente, grazie appunto alla scala che porta a 48 metri d'altezza, tornerà a essere fruibile, consentendo di ammirare un panorama mozzafiato di Padova dal punto più elevato della città. In questi giorni, infatti, il cantiere per il recupero della Torre degli Anziani è entrato nella fase cruciale, quella appunto del posizionamento dei manufatti metallici per la salita, costituiti appunto da 190 gradini. Il progetto inizialmente si è focalizzato sugli interventi di restauro, risanamento e conservazione delle strutture antiche, come le volte, alcune travi lignee che fungono da tiranti, le catene storiche, il castello del "campanon" e appunto quest'ultimo. Il progetto, a cui sta lavorando l'assessore Andrea Colasio in sinergia con la Soprintendenza, è curato dal Settore Edilizia Monumentale del Comune, al vertice del quale c'è l'architetto Domenico Lo Bosco. L'obiettivo di Palazzo Moroni è di richiamare 35.000 visitatori all'anno, come è avvenuto a Modena dove è stato realizzato un intervento analogo. L'importo complessivo dei lavori è di circa un milione e mezzo di euro.

Il cantiere

In questo momento, completate le operazioni di restauro, effettuato lo spostamento di 70 centimetri del "campanon" (indispensabile per lasciare spazio alla scala) e messa a posto la copertura, è arrivata la fase di montaggio della scala in acciaio, con i pianerottoli di arrivo e di partenza ricoperti da un tavolato di legno: una struttura leggera, in grado anche di favorire la tenuta statica dell'immobile. Ne è stato collocato un terzo e la fine delle operazioni di montaggio sono previste dopo Pasqua. Nella fase successiva si passerà all'installazione degli impianti e delle telecamere che proietteranno le immagini della Torre nella sala d'ingresso, e saranno completate le finiture. La scala si inserisce bene nel contesto e anche le verniciature marrone scuro, colori decisi dalla Soprintendenza che richiamano le strutture preesistenti: prima erano in legno, ma adesso, sia per una questione di sicurezza, sia in ottemperanza alla normativa anti-incendio, le prescrizioni hanno decretato di ridurre al minimo gli elementi lignei, che quindi sono limitati alla pavimentazione delle due aree di sosta in salita e in discesa. Il "campanon", silenzioso da quasi un secolo e che pesa 2 tonnellate, prima dello spostamento è stato consolidato con dei tiranti e tornerà a suonare: in questo modo la Torre degli Anziani tornerà fruibile con un assetto molto simile a quello originario.

 

Le curiosità

L'antico monumento, alto 44 metri dal piano di calpestio e 48 al colmo del tetto, non è nuovo agli interventi di consolidamento.

Grazie all'allora soprintendente Ferdinando Forlati, nel 1939 venne salvato dall'abbattimento con un'operazione complicata anche per il reperimento del ferro per le armature, e ora, dopo 75 anni, si potrà arrivare di nuovo alla terrazza belvedere panoramica. Un sistema di accesso controllato collegato a Palazzo della Ragione permetterà di entrare nella nuova hall, dove verrà proiettato un filmato esplicativo di 20 minuti che illustrerà la storia medievale della città e delle sue torri nell'età comunale, con particolare attenzione per quella degli Anziani. Potranno salire 20 persone alla volta. Nel corpo dell'edificio vi sarà un'area dove vedere alcune botole presenti sul pavimento che si affacciano sui tre piani sottostanti, che non saranno visitabili in quanto chiusi sempre nel 1939. Si arriverà poi alla cella campanaria, con la terrazza aperta che ospita appunto il castello del "campanon" che pare sia quello citato anche da Luigi Pirandello nella novella Amicissimi del 1902, ambientata a Padova. 

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