PADOVA - Una bambina di 4 anni alla quale è stata diagnostica una grave occlusione dovuta a tonsille ed adenoidi da asportare con urgenza può attendere 18 mesi l'intervento a causa di liste d'attesa chilometriche? Se lo chiedono i genitori che affrontando i problemi sanitari della figlia hanno incontrato tanti altri mamme e papà alle prese con lo stesso problema. «La nostra bambina stava male abbiamo cominciato a scontrarci col sistema sanitario praticamente da subito.
L'appuntamento
I genitori si sono subito attivati per prenotare l'intervento ma è arrivata la doccia fredda: il primo posto disponibile sarà fra 18 mesi. «Praticamente un anno e mezzo di attese, la bambina nel frattempo non potrà progredire normalmente col linguaggio e con possibili danni all'udito - puntualizza il papà - ma la direzione dell'ospedale ci ha detto che prima non c'è posto o meglio, possiamo operare nostra figlia a settembre con la stessa equipe ma privatamente, costo 4.400 euro. Abbiamo fatto effettuare una seconda visita per ribadire l'urgenza dell'intervento e a fronte di questo siamo riusciti a scendere ad un "solo" anno di attesa. Per la bambina però le conseguenze sarebbero le stesse».
Nel loro peregrinare fra gli ambulatori la coppia racconta come abbia, purtroppo incontrato altri genitori con gli stessi problemi per i figli di diverse età ma tutti con diagnosi simili e necessità di intervenire velocemente per evitare maggiori problemi di salute e sviluppo dei piccoli nel futuro. «Stiamo valutando l'intervento chirurgico privato nonostante i costi ma non possiamo vedere nostra figlia che fatica a respirare perchè la prima conseguenza dell'occlusione e questa e con la prospettiva, attendendo 18 mesi o anche solo 12, che non impari a parlare correttamente o perda parte dell'udito - sottolinea la mamma - siamo preoccupati ma anche molto arrabbiati perchè proprio in questi giorni abbiamo sentito dichiarazioni sul fatto che le liste d'attesa sono molto migliorate o sul fatto che la sanità veneta è tra le migliori se non la migliore del Paese». «Noi faremo tutto il possibile perchè nostra figlia guarisca in fretta e senza conseguenze - conclude la mamma - ma abbiamo anche parlato con genitori che non possono affrontare la spesa e devono rassegnarsi ad attendere sperando che tutto si concluda per il meglio».