Chies: «A Conegliano in tre anni 900 residenti in più, la città offre servizi alle famiglie»

Il sindaco di Conegliano ha fatto il punto della situazione in merito allo sviluppo della città

mercoledì 2 luglio 2025 di Paolo Calia
Il sindaco Fabio Chies intervistato nella redazione del Gazzettino

CONEGLIANO (TREVISO) - Poco meno di 900 residenti in più nel giro di tre anni. Il dato ufficiale dice che a Conegliano i residenti sono 35.082 Nel 2021 erano 34.274. «È un dato in controtendenza - ammetta non senza soddisfazione il sindaco Fabio Chies - le famiglie, e i giovani, si trasferiscono qui perché sanno che a Conegliano possono trovare i servizi che cercano». Parte da qui la chiacchierata col primo cittadino. Un giro d’orizzonte per capire lo sviluppo della città e per leggere le carte alla fase finale dell’amministrazione Chies che, come sindaco, non si potrà più ricandidare e che non nasconde più la possibilità di correre per le regionali.

Sindaco Chies, partiamo proprio dalla crescita del numero di residenti in città.

«Negli ultimi tre anni abbiamo guadagnato circa 900 abitanti. Un dato in controtendenza se guardiamo il resto del territorio. Nuove famiglie si stanno trasferendo qui, anche per la qualità dei servizi. Abbiamo una posizione strategica».

Di questi tempi 900 abitanti in più sono una ricchezza.

«Chi si muove per lavoro ha bisogno di efficienza. Conegliano sta guardando alla città metropolitana cercando di garantire servizi all’altezza».

Una mano è arrivata dai fondi Pnrr.

«Siamo stati bravi a intercettarli. A Conegliano sono arrivati 30 milioni di euro, mediamente le città delle nostre dimensioni ne hanno ottenuto chi tre, chi sei...».

Facciamo un esame dei cantieri.

«Abbiamo risolto molte delle criticità legate all’edilizia scolastica: stiamo costruendo due nuove scuole. Abbiamo completato la mensa alla scuola Kennedy e sistemato l’edificio scolastico alle Grava. Così abbiamo colmato un gap importante. Perché l’investimento sull’educazione è anche un investimento sull’integrazione. Oggi, nella fascia 0-6 anni, più del 50% dei bambini sono stranieri quindi servono strutture adeguate che facilitino l’integrazione già nelle scuole. Altro bell’intervento sarà la Maras: da ex caserma diventerà nuova sede della biblioteca comunale».

Il 2026 potrà essere l’anno della svolta per due aree importanti come ex Zanussi ed ex Cotonificio?

«Sono state entrambe acquistate da imprenditori del territorio (Grigolin e Mazzer ndr). Per l’ex Cotonificio la progettazione è stata presentata circa un mese fa, ora passerà in consiglio comunale. C’è già un pre-accordo con l’Università per l’avvio di corsi: parte dell’area diventerà quindi universitaria, mentre un’altra parte sarà probabilmente a servizio dell’ospedale».

E l’ex Zanussi?

«È stata presentata una nuova proposta dopo la fase di concertazione con proposte più vicine alle nostre esigenze. Puntiamo ad avere, per esempio, la sede per un nuovo istituto tecnico che riteniamo importante vista la vocazione industriale nel nostro territorio. E nuove strutture ricettive».

Il turismo rappresenta un fronte importante.

«Dal 7 luglio 2019, quando le colline del Prosecco sono diventate patrimonio Unesco, i nostri dati sono in costante aumento. Abbiamo però strutture ricettive ancora troppo tarate su un turismo per motivo di lavoro, adesso serve anche altro».

In queste due aree quando si potranno vedere i primi cantieri?

«Penso già nel 2026. Serve equilibrio tra interesse privato e interesse pubblico. Le aree di trasformazione devono essere pensate come spazi urbani armonici, funzionali e integrati».

La soddisfazione di quest’ultimo periodo?

«Una è stata senza dubbio l’adunata triveneta degli Alpini: 100mila persone in festa, allegria e tutto è filato liscio».

Un nodo invece che non siete riusciti a risolvere?

«Quello della tangenziale sud. Oggi il traffico è molto pesante e coinvolge anche i quartieri residenziali. Ora la nostra tangenziale è la Pedemontana e, di fatto, è stata assorbita dalla città. Il nuovo progetto partirebbe dal casello autostradale di San Vendemiano e arriverebbe fino alla strada provinciale 38. Il tracciato è pronto, è lungo circa 4 chilometri e costerà 100 milioni di euro. Dobbiamo trovare finanziamenti».

Parliamo di Imoco: lei è sindaco della città che dà il nome alla squadra che domina il mondo del volley. Ma non potete ospitare le sue partite...

«Eravamo consapevoli che il nostro palazzetto non fosse adeguato alle loro esigenze, ma sembra non esserlo più anche il Palaverde visto che parlano di andare a giocare delle partite al nuovo palasport di Venezia con oltre 10mila posti. La cosa che invece ci piace è che non hanno mai lasciato il nome “Conegliano” creando collegamento con le aziende del territorio. Ci tengono sempre in considerazione».

È vero che si candida per le regionali?

«Se ci saranno le condizioni sono pronto a fare la mia corsa».

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