Esplosione Roma, indagato l'autista dell'autocisterna: è accusato di disastro, lesioni e omicidio colposo

L’uomo con la sua autocisterna stava rifornendo il distributore di gpl: è ricoverato in isolamento nel reparto grandi ustionati

giovedì 10 luglio 2025 di Michela Allegri
Esplosione a Roma, indagato l'autista dell'autocisterna: è accusato di disastro, lesioni e omicidio colposi

L’ipotesi è che dietro all’esplosione del distributore in via dei Gordiani 34 ci sia un errore umano. E adesso c’è il primo indagato nell’inchiesta della Procura: si tratta dell’autista dell’autocisterna arrivata alla pompa di benzina per effettuare il rifornimento di gpl.

L’ipotesi di reato è disastro colposo, lesioni e omicidio colposi. Ieri mattina l’aggiunto Giovanni Conzo e il pm Silvia Santucci ha conferito al medico legale l’incarico di effettuare l’autopsia di Claudio Ercoli, 67 anni, responsabile della stazione di servizio di via dei Gordiani della Ecogasauto. È morto mercoledì nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio, dove era ricoverato. E nello stesso reparto si trova anche l’autista indagato, assistito dall’avvocato Francesco Romanini. Le sue condizioni sono serie, ha ustioni sul 25 per cento del corpo e si trova in un ambiente sterile. Il numero degli indagati, comunque, sembra destinato crescere. Intanto oggi investigatori, magistrati ed esperti nominati dalla Procura effettueranno un sopralluogo sul posto.

LA DINAMICA

Per chiarire la dinamica dell’incidente, infatti, è stata disposta una consulenza sui sistemi di sicurezza e sulle procedure da seguire durante le operazioni di stoccaggio. Fondamentali per le indagini, in questa fase iniziale, i video registrati da alcune telecamere di sorveglianza del distributore e il racconto fornito da uno dei feriti meno gravi, un impiegato della pompa di benzina. Ecco una prima ricostruzione fatta dagli investigatori della Squadra mobile e dai vigili del fuoco: l’autocisterna arriva, si ferma e inizia le operazioni di rifornimento, all’improvviso una valvola si strappa, o si sgancia, e c’è una perdita abbondante di gas. L’autista corre verso le manopole di chiusura dell’impianto per fermare la fuoriuscita. Ma non è sufficiente: subito dopo ci sono l’incendio e due violentissime esplosioni. A renderle ancora più devastanti la presenza di decine di bombole d’ossigeno che erano state riposte nella rimessa delle ambulanze e che sono scoppiate. Da chiarire se, in effetti, la valvola non fosse stata sigillata in modo corretto e di chi sia la responsabilità. Sotto verifica anche i sistemi antincendio e le procedure di sicurezza. I vigili del fuoco hanno parlato anche di un possibile «malfunzionamento dell’impianto del gas». Nuove risposte potrebbero arrivare dal sopralluogo di questa mattina. Intanto proseguono le audizioni di testimoni, dipendenti e addetti alla sicurezza del distributore. Gli inquirenti stanno pure valutando se ampliare le contestazioni ipotizzando reati di natura ambientale, anche se i valori di diossina sprigionati a seguito dell’incendio e delle deflagrazioni si sono fortunatamente abbassati, come accertato dall’Arpa Lazio.

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I SOCCORSI

Il capo della stazione, Ercoli, è stato tra i primi feriti ad essere soccorso. Un carabiniere era appena arrivato in via dei Gordiani e lo ha trovato steso a terra, lo ha caricato sull’auto di servizio e lo ha trasportato al pronto soccorso del Sant’Eugenio. Mentre l’auto si stava allontanando, è arrivata la seconda esplosione: sono rimaste ferite altre 50 persone tra le quali carabinieri, agenti di polizia e vigili urbani, intervenuti per prestare soccorso. Molti dei residenti venerdì sono stati evacuati dai palazzi di via Romolo Balzani, mentre la scuola alle spalle del distributore ha subito danni ingenti.

Ultimo aggiornamento: 12 luglio, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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