E ora, appuntamento alla fine di maggio a Coverciano, non è stato ancora comunicato se sarà il 30 o il 31.
Roma, Pellegrini si prende anche la Nazionale: la cura De Rossi ha funzionato e Spalletti sorride
Lucio è uno che ha cominciato a parlare di «mezzi spazi», di «costruzione dal basso sì, ma non fino all'incoscienza»; è quello che porta il terzino a fare l'attaccante, la mezz'ala ad agire da trequartista (lo fece con Perrotta - sempre da lui inventato lì - post litteram). L'Italia negli Usa ha giocato con un centravanti d'area (Retegui) e con uno di movimento (Raspadori), ha ripristinato - per una parte della sfida con il Venezuela, il suo vecchio 4-3-3, sistema di gioco, dunque, non definitivamente abbandonato e quindi sempre in testa. Un'Italia che si getta nel futuro, con tutti i suoi pregi e i suoi limiti. E' chiaro che sarà tutto diverso quando si affronteranno formazioni come Spagna, Croazia e chissà, Francia, Germania etc. La sua Italia, a ottobre scorso, l'unico vero test di alto livello, con l'Inghilterra, lo ha perso (sconfitta dagli inglesi anche la Nazionale di Mancini, qualche mese prima delle sue dimissioni). Il livello dei calciatori, insomma, dovrà essere alzato, magari agevolato da un sistema che segua principi comodi per gli interpreti. E da qui nasceranno le convocazioni definitive: Lucio chiamerà molti calciatori capaci di essere multifunzionali. E alla fine creare una gruppo, tecnicamente inferiore alla maggiori nazionali europee, ma che sia capace di formare una «squadra», un blocco che sappia capire i momenti di una partita, quando essere offensivi o quando essere conservativi. Insomma, è al varo un'Italia multiforme, imprevedibile. Che sappia rimediare agli errori e, ad esempio, con il Venezuela ne abbiamo contati un bel po'.
«Molti di questi ragazzi faranno parte della convocazione per l'Europeo di giugno. I giocatori sono questi, tranne qualcuno che è rimasto fuori (Cristante, Scamacca, ndr) stavolta e qualcuno che ha giocato nell'Under 21 (Calafiori e forse Fabbian, ndr)», l'ammissione del ct dopo l'ultimo test statunitense. A Spalletti la squadra è piaciuta, le idee cominciano ad essere chiare, è dispiaciuto per non aver potuto testare in partita Folorunsho e Lucca, che probabilmente - ma non è detto - hanno perso il treno per l'Europeo o comunque attualmente restano indietro. Dagli States, Lucio torna con un centravanti affidabile, Retegui, e con un centrocampista-trequartista di qualità ritorvato, Pellegrini. E sono le due buone notizie in vista di Euro 2024 in Germania. E' chiaro che a giugno serviranno un Chiesa più in palla e uno Zaniolo più continuo, sperando che da qui in avanti, giochi di più nell'Aston Villa. I gol devono arrivare anche dai collegi di reparto di Retegui. In difesa quasi sicuramente dovrà fare a meno di Acerbi, ma ha ritrovato un Mancini affidabilissimo, così come Darmian e il suo Di Lorenzo. Sorprendente l'impatto di Bellanova, che sta attenuando la cotta che il ct ha per Cambiaso. E' vero che lo juventino può giocare su tutte e due le fasce e anche in mezzo. Il gruppo dei ventotto statunitense al 7 giugno andrà scremato e portato ai 23 definitivi, durante il ritiro a Coverciano e per l'amichevole con la Turchia si arriverà anche a una trentina di giocatori che verranno scremati prima della partenza per la Germania. Del gruppo tedesco farà parte sicuramente Cristante, che ha saltato, in accordo con il ct, questa tournée e buona parte del centrocampo visto in questa settimana, da Barella a Jorginho, fino a Frattesi. Il resto è in divenire. Ma il più è (quasi) fatto.
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