Una profonda commozione e tante lacrime non trattenute hanno unito chi oggi è venuto a Piazza del popolo per i funerali di Monica Vitti celebrati alla chiesa degli Artisti a Roma. «Era una grande attrice... Stiamo perdendo troppe persone» dice Giancarlo Giannini entrando in chiesa, dove fra i volti del mondo dello spettacolo venuti a rendere omaggio, c'erano anche Athina Cenci, Marisa Laurito, Lina Sastri, Sandra Ceccarelli, Pino Quartullo, Eleonora Giorgi, la costumista Nicoletta Ercole e Zeudi Araya, che ha abbracciato consolandolo il marito dell'attrice Roberto Russo, quando è stato per un attimo sopraffatto dall'emozione.
Ondata costante di affetto
A seguire la cerimonia, celebrata da Don Walter Insero e trasmessa in diretta su Rai1, si sono unite all'esterno centinaia di persone che hanno potuto seguire le esequie attraverso un maxischermo.
«L'amore è stata la cifra dell'esistenza di Monica - dice Don Walter Insero, rettore della Chiesa degli Artisti -. Quello che resta quando si spengono i riflettori è l'amore donato e ricevuto». Oggi «sentiamo un senso di orfananza, ci stanno lasciando tanti grandi artisti di quella generazione - aggiunge - che ci lasciano orfani ma trasmettono anche un'eredità alle altre generazioni».
Monica Vitti «aveva un fascino che non è mai tramontato. Con Roberto ha vissuto una lunga storia d'amore iniziata 49 anni fa, che è cresciuta anche nel periodo della malattia. Lui mi diceva che quando vengono meno le parole rimane lo sguardo. Sono stati anni difficili ma l'amore ha fatto la differenza».
Addio a Monica Vitti, le mimose adornano la camera ardente per l'ultimo saluto al Campidoglio
Mimose, roselline e cartelli
Sul loro legame è tornato, nel suo omaggio all'attrice a fine cerimonia, anche Walter Veltroni. »Roberto mi ha chiesto di ricordare Monica, lo faccio non solo per lei ma anche per lui, perché tutti abbiamo un debito verso quest'uomo discreto e generoso - esordisce l'ex sindaco di Roma -. Monica era profonda e spiritosa, sapeva utilizzare in tanti modi i suoi infiniti talenti«. Era «colta e popolare - sottolinea -. Amava Roma, che come si è visto l'ha molto riamata. Dello spirito della città interpretava il desiderio del sorriso e l'atavica malinconia». Oggi «un Paese intero ti saluta dopo 20 anni di un silenzio che hai scelto, un silenzio d'amore - aggiunge, rivolgendosi all'attrice -.Ti vuole più bene di prima. Ci sei stata, ci sei e ci sarai». Pino Quartullo ex allievo di recitazione di Monica Vitti che ha anche letto la preghiera degli artisti ricorda che »lei ci ha fatto capire con amore quanto fosse importante essere se stessi.
Tra chi in piazza non è voluto mancare all»ultimo saluto, c'è anche Picci Pontecorvo, vedova di Gillo: «era una mia amica - spiega -. Una donna con un bellissimo carattere... una volta a Venezia, sapendo che Gillo non amava mi truccassi, mi ha chiamato e mi ha truccato lei». Per Eleonora Giorgi «volevamo tutte essere Monica. Era coraggiosa, ha inventato la comicità per una donna bella, che non era facile. Questo è il momento di un addio vero, anche a un'epoca. Di lei però rimane tutto l'insegnamento». Tra la folla c'è chi come Franca, è cresciuto con i suoi film, Monica Vitti, era «una grande artista e una donna vera». Secondo Silvano, che guarda i funerali dalla piazza tenendo in braccio il suo cagnolino Briciola, «è un'interprete che ha lasciato un segno indimenticabile, ma allo stesso tempo una persona semplice, e per questo tutti ci sentiamo legati a lei». La ventenne Giusy, studentessa di recitazione si è appassionata ai film di Monica Vitti, «perché in tutti c'è qualcosa di noi. La ringrazio per il coraggio che ha avuto nel raccontarci - dice con la voce rotta dalla commozione -. Tutte le donne dovrebbero guardare i suoi personaggi». Una curiosità: l'affetto della folla per Monica Vitti si è esteso anche al funerale che ha preceduto quello dell'attrice alla Chiesa degli Artisti, le esequie di Paolo Graziosi. Infatti molte persone, arrivate in piazza con grande anticipo hanno tributato un applauso anche all'attore, scomparso il primo febbraio.
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