VENEZIA - «Non vorrei mai che gli esercizi pubblici evitassero in futuro di comprare il pane dai panifici». L'Aepe, l'associazione veneziana dei pubblici esercizi, accoglie molto male il progetto della colazione nei panifici della città. «L'Aepe pensa tutto il male possibile di questa iniziativa - esordisce Ernesto Pancin, direttore di Aepe - Mi domando come il sindaco possa permettere una cosa del genere. È una concorrenza sleale, dal momento che la somministrazione indiretta, ovvero non assistita, è sempre somministrazione.
La polemica
«Insomma - prosegue Pancin - siamo dei professionisti e tutti devono stare al loro posto, se vogliamo essere seri. Altrimenti ogni esercizio può trasformarsi in bazar. Ricordo ai panificatori che il 60, 70 per cento dei loro prodotti viene comprato proprio dai pubblici esercizi. Perciò la nostra delusione è grande, innanzi a ciò che si prefigura come concorrenza sleale: un'iniziativa che deve far riflettere tutti, perché viola le linee di principio del commercio. La ritengo una prevaricazione della diretta concorrenza fra le categorie». In serata è giunta una nota da Massimo Gorghetto, presidente dell'associazione panificatori di Venezia e provincia (circa 300 associati), nonché presidente di Confcommercio di Mestre.
«Potrebbe essere una buona idea, ma resta da capire se valga solo per il centro storico e purché le consumazioni avvengano dentro i locali. Proprio perché la colazione nei panifici rappresenta una buona idea, per parlarne sarebbe stato più opportuno un coinvolgimento complessivo della categoria». «I panettieri veneziani svolgono un ruolo importante per la tenuta della residenza veneziana - aggiunge Pier Alvise Canniello, di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo - Per questo sosteniamo ogni azione che l'Amministrazione intende avviare a favore della categoria». Insomma, opinioni diverse, spesso opposte, figlie di quella liberalizzazione che non ha visto, all'epoca, nessuna categoria sui bastioni della protesta. In Italia, peraltro, ci sono altri esempi del genere e Costalonga avrebbe comunque agito secondo le norme vigenti e le possibilità concesse. Vedremo nei prossimi giorni se si attenuerà il braccio di ferro fra una Aepe delusa ma battagliera, e i panificatori.