Jesolo, albergatori e residenti
dichiarano guerra alla movida

Mercoledì 13 Maggio 2015
Jesolo, albergatori e residenti dichiarano guerra alla movida
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JESOLO - Un esposto che è un atto d’accusa contro il Comune di Jesolo che nulla starebbe facendo per limitare il disturbo che i locali della movida di piazza Mazzini stanno già tornando ad arrecare non solo alla quiete pubblica, ma anche alla sicurezza della zona.

A sottoscriverlo un gruppo di albergatori e residenti, assistiti dagli avvocati Luigi Ravagnan e Valentina Gasparini che ieri hanno depositato l’atto in Procura a Venezia. Poche pagine, ma durissime in cui si chiede all’autorità giudiziaria di valutare se nel comportamento dell’amministrazione comunale non sia ravvisabile un’omissione d’atti d’ufficio, tanto più che un intervento generale sui locali della movida era stato richiesto proprio dalla Procura.

Tutto, come si ricorderà, era cominciato l’estate scorsa quando, su richiesta di centinaia di cittadini esasperati, la Procura aveva disposto la chiusura anticipata di ben quattro locali di piazza Mazzini, a cui era pure stato messo il silenziatore.

In quell’occasione la stessa Procura aveva auspicato che il Comune adottasse «tutti i necessari provvedimenti - ricostruisce l’esposto - affinché venisse risolta in modo generalizzato e organico la problematica non solo della quiete pubblica, ma anche della sicurezza».

Ebbene «nulla di ciò è stato fatto dal Comune di Jesolo». Solo dopo una diffida formale degli avvocati, a febbraio, albergatori e residenti sono stati ricevuti dal segretario generale e un funzionario.

Ma gli unici provvedimenti adottati sono due ordinanze per "Gasoline" e "Capannina" che rispecchiano i vecchi provvedimenti della Procura, ma non prevedono nemmeno sanzioni in caso di violazione. «Nessuna disposizione sul piano generale e sulla sicurezza» insiste l’esposto che sollecita un nuovo intervento della Procura a tutela della collettività.

Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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