VENEZIA - È scivolata dalla poppa della barca ed è caduta in acqua. Nessun giallo, solo un tragico incidente quello di Elena Leonardi, la 40enne veneziana trovata senza vita venerdì mattina nel porticciolo dell’isola della Certosa, a una decina di metri dalla sua imbarcazione. «Chi era Elena? Una bella persona», la voce di Manuel Frara, compagno della donna, si spezza a ogni ricordo. «Era una professionista molto capace nel suo lavoro - racconta - si è diplomata prima all’accademia delle Belle arti di Venezia, in pittura. Poi si è laureata allo Iuav con 110 e lode. Ha lavorato prima al gran teatro la Fenice, tenendo sempre aperta la porta verso quella che era la sua grande passione, il teatro di ricerca. Durante il periodo della pandemia ha studiato molto ed è entrata poi nella Biennale college (danza musica e teatro) diventando assistente di produzione. Di fatto si occupava dell’organizzazione del coordinamento del college». Originaria di Marostica, si era trasferita a Venezia da studente, per poi rimanerci a vivere. Tra le sue passioni, quella per il calcio e in particolare per il Venezia. «Era una grande tifosa degli arancioneroverdi, adorava lo stadio Penzo ed era innamorata del gioco di mister Vanoli».
LA BARCA
A luglio era arrivata lei: quella barca a vela che aveva sognato a lungo. «Era lei la capitana - racconta il compagno - anche il nome, “Gato Miao”, l’aveva scelto lei».
FUNERALE E INIZIATIVE
«Non ho ancora deciso insieme alla famiglia di Elena dove tenere il funerale. Mi piacerebbe però che fosse a Venezia dove era molto conosciuta e amata». L’idea è anche quella di organizzare un’iniziativa per ricordarla. «È ancora presto per pensare a cosa fare di preciso, per il momento sto cercando di realizzare quello che è successo - spiega Manuel - però mi piacerebbe organizzare qualcosa che a lei sarebbe piaciuto, magari un concerto insieme ai suoi tanti amici».