Venezia. Contributo di accesso, assalto ai gazebo per il pagamento: tensioni tra polizia e no-ticket

Giovedì 25 Aprile 2024
Venezia. Contributo di accesso, assalto ai gazebo per il pagamento: tensioni tra polizia e no-ticket

VENEZIA - È assalto al gazebo per pagamento o esenzione dal contributo di accesso all'esterno della stazione ferroviaria di Venezia. Per la nuova misura, un gruppo di cira 300 manifestanti, appartenenti ai centri socialisi è radunato e ha marciato nei pressi di Piazzale Roma. Contestualmente, sono nati anche alcuni piccoli scontri con le forze dell'ordine.

In particolare, si è registrato qualche momento di tensione quando i giovani hanno provato a superare il cordone delle forze dell'ordine, per raggiungere l'area della stazione ferroviaria, dove c'era il posto di controllo sui voucher, o sui QR che certificano l'esenzione per le categorie che devono solo registrarsi all'app del Comune. Nel mirino dei contestatori soprattutto la figura del sindaco Luigi Brugnaro, e l'idea di una città trasformata in "Veniceland". Clima più tranquillo, invece, in una seconda manifestazione dei comitati cittadini contrari al ticket, posizionati vicini al posto di controllo dei QR. C'è stato anche un breve confronto con il sindaco Brugnaro, finito in un abbraccio.

Ai tanti turisti e pendolari della vacanza si aggiunge la schiera dei giornalisti giunti da gran parte del mondo per studiare il primo "biglietto" pensato per visitare una città. Serrati i controlli che portano ai "corridoi" per accedere al vicino ponte degli Scalzi o alla Lista di Spagna passaggi obbligati per San Marco, oggi è la sua festa: è il Patrono di Venezia.

C'è un po' di stupore, pochi quelli che erano preparati ad una macchina così imponente ad uno dei principali terminal della città ma nessuno si lamenta.

Divisi i turisti, con esenzione o meno sull'obolo da pagare. Una famiglia pugliese ospite di familiari in Veneto è esente ma deve registrarsi. Sbuffano alla macchinetta per registrarsi, qualcosa non torna, chiedono aiuto all'assistente e intanto commentano «non è giusto pagare o essere registrati» ma all'obiezione sui mali dell'overtourism rispondono «non è giusto neppure questo».

Unanime l'approvazione dei turisti stranieri che pagano, sono soprattutto americani, francesi e spagnoli. «Il problema lo abbiamo capito, l'Italia è fatta di città antiche - dice una signora americana giunta da Firenze -, non c'è nulla di male a pagare se poi si può visitare meglio la città. Unico problema il tempo che fugge in coda, se a Firenze ce lo avessero detto avremmo magari pagato in altro modo». Imbarazzo per un gruppo di ragazze di Vicenza. Devono andare a pranzo a Pellestrina - sono esenti perché è un'isola - ma non sanno se devono registrarsi o meno, cercano informazioni sui totem ma vengono subito rapite da una tv per un intervista.

La replica del sindaco Brugnaro

«Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo, la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. Io l'ho fatto». Lo ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro davanti alla stazione, dove sono stati installati i varchi per l'avvio della sperimentazione sul contributo di accesso alla città storica. «Chiedo scusa per il disagio ma dobbiamo fare qualche cosa - ha aggiunto - non si può solo parlare, bisogna provare a fare qualche cosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di lasciare e preservare la città per le prossime generazioni». «La paura del cambiamento è legittima - ha sottolineato Brugnaro - ma anche questa può servire per migliorare ma se la paura blocca tutto non c'è progresso, non c'è futuro». «Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo - ha proseguito - ma questa non è una spesa è un modo per far capire che bisogna cambiare e quindi diluire le visite alla città evitando gli intasamenti e le persone lo stanno capendo, c'è qualche protesta? Va bene la accettiamo è legittima spero solo che serva a migliorare». «La sperimentazione sarà medio lunga - ha spiegato Brugnaro -, dobbiamo raccogliere dati ed informazioni per poi tarare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code che ha la piantina della città con ad esempio, segnati i servizi igienici e poi quando si passerà all'utile economico tutto andrà in servizi alla città: non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia anche se, se si trovano per il ponte di Messina, potrebbero essere trovati anche per questa città unica». «La maggior soddisfazione - ha concluso - vedere chi si avvicina ai varchi sventolando il QR code d'accesso: hanno capito».

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Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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