Roberto Campigotto, operatore friulano del 118, muore d'infarto durante un soccorso per arresto cardiaco. I colleghi: «È una perdita drammatica»

È successo ieri alle porte di Roma. Disperata la corsa in ospedale, il 57enne è morto durante il trasferimento

Lunedì 22 Aprile 2024
Roberto Campigotto con la sindaca di Moruzzo, Albina Montagnese

UDINE - «La perdita di Roberto è un dispiacere enorme per la nostra comunità. Negli anni l'ho conosciuto e apprezzato. Molto attivo nell'ambito del volontariato, era capogruppo del gruppo Alpini di Almicco. Nonostante il trasferimento nel Lazio, non ha mai perso occasione per tornare qui quando c'era qualche evento o manifestazione in paese. Mi stringo a tutta la famiglia di Roberto». A parlare è Albina Montagnese, sindaco di Moruzzo, comune originario di Roberto Campigotto, il 57enne, operatore del 118 nel Lazio, morto d'infarto sul lavoro, mentre ieri, alle porte di Roma, tentava di salvare un paziente colpito da un arresto cardiaco.

Chi era

Campigotto era originario di Brazzacco di Moruzzo, dove lascia la madre, il fratello e una figlia (avuta dal primo matrimonio). Poco prima della pandemia si era trasferito nella provincia romana, a Sacrofano. Viveva con la moglie e i figli. «Ci siamo sempre tenuti in contatto» racconta Montagnese «soprattutto durante il periodo di Covid, mi aggiornava sulla situazione a Roma». Per diversi anni Campigotto ha lavorato all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, prima di prendere servizio a Roma. «Un professionista molto preparato» è il ricordo che ne traccia Giulio Trillò, direttore della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria, che ricorda gli anni in cui era operativo nell'udinese, «si era trasferito a Roma dopo aver vinto il concorso in Ares.

Ha lasciato un buon ricordo, i colleghi sono molto addolorati, morire durante un soccorso rende la perdita ancora più drammatica». Sui social gli amici dell'allora 118 lo ricordano come una «persona speciale, uno di quelli con cui si lavorava volentieri perché serio, equilibrato, preparato, ma anche un amico di tutti, piacevole e disponibile».

La tragedia sul lavoro

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di ieri, domenica 21 aprile. Campigotto, autista dell'ambulanza, era intervenuto a Monterondo per soccorrere un uomo colto da un arresto cardiaco. Durante le operazioni di soccorso, però, l'operatore 57enne è stato colpito da un infarto. Assistito dai colleghi, sul posto sono subito arrivate due ambulanze e il medico rianimatore dell'elisoccorso. Disperata la corsa in ospedale, Campigotto però non ce l'ha fatta ed è morto durante il trasporto.

Il cordoglio

Messaggi di cordoglio sono arrivati dai colleghi dell'Ares 118, che hanno affidato le parole alla pagina Facebook del servizio di soccorso. «Professionista stimato e ben voluto da tutti i colleghi, Roberto era un autista soccorritore che metteva tutta la sua dedizione e professionalità a servizio del prossimo, ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse. Questa tragedia deve ricordare a ogni cittadino del Lazio quanta dedizione e quanto sacrificio gli operatori sanitari di Ares 118 mettono quotidianamente nel proprio lavoro, che è quello di salvare la vita degli altri. Un lavoro pieno di difficoltà che a volte non è compreso fino in fondo e che molto spesso viene dato per scontato, ma che è un patrimonio comune della collettività. Alla famiglia ed agli amici di Roberto vanno le nostre più sentite condoglianze».

Ultimo aggiornamento: 17:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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