TRIESTE - Una traccia del Dna di Liliana Resinovich è stata rinvenuta sul cordino che stringeva i due sacchetti di nylon nei quali era infilata la testa della 63enne, il cui cadavere è stato trovato il 5 gennaio nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. È quanto emerge dai laboratori della Scientifica, che hanno comparato il materiale genetico rinvenuto sul cordino con quello della donna, estratto nel corso dell'autopsia.
«Confermo, sul cordino è stato trovato il dna della Resinovich», ha detto il procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo. Liliana potrebbe quindi anche essersi stretta da sola il cordino al collo dopo aver infilato la testa nei sacchetti: «possibile», secondo il medico legale.