CODOGNÈ (TREVISO) - Due abitanti di Codognè sono stati colpiti a breve distanza di tempo dallo “streptococcus pneumoniae”. Si tratta di un'anziana signora per la quale è stata sufficiente una terapia antibiotica, e si sta curando a casa. Per il più giovane, però, Eros Furlan, segretario della Lega di Codognè, è stato necessario il ricovero nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Conegliano, dove si trova da una settimana. Le sue condizioni di salute sono fortunatamente in miglioramento, tanto che potrebbe essere dimesso la prossima settimana. «Sembra che la terapia stia funzionando - ha dichiarato Furlan dal letto dell’ospedale - Sto un po’ meglio rispetto alla settimana scorsa e spero di poter ritornare a casa la prossima».
LA MALATTIA
Il dottor Alfonso Feis, medico di base a Codognè, spiega che «può essere trasmesso per via orale qualora ci fosse una vicinanza a un soggetto infetto. Il batterio viene normalmente debellato con una terapia antibiotica ed è più facile che venga contratto da persone immunodepresse o con basse difese immunitarie». Lo streptococcus pneumoniae, anche detto pneumococco e un tempo noto come bacillo di Fraenkel, è il batterio principale responsabile della polmonite negli adulti. All'esame microscopico si presenta costituito da due cocchi che si uniscono a un'estremità creando una caratteristica forma a "fiamma". La polmonite cui dà luogo è definita polmonite lobare perché interessa in genere soltanto un lobo polmonare. Può anche dare luogo a malattie non invasive (otite media acuta e congiuntivite, sinusite) così come a patologie invasive (bronchite, meningite, artrite, osteomielite, endocardite e peritonite), anche se va detto che la virulenza di questo batterio è minima ed è un batterio patogeno principalmente nei soggetti immunodepressi.
LE CONSEGUENZE
Il batterio può dare infezioni negli anziani e nei bambini, nei soggetti sottoposti a chemioterapia oppure a terapia con corticosteroidi.