Rovigo. Bene i locali in centro, ma servono le regole. La Prefettura fa ordine sulla movida

Il Comitato per l'ordine pubblico ha discusso della vita serale in centro

Venerdì 17 Maggio 2024
Rovigo. Bene i locali in centro, ma servono le regole. La Prefettura fa ordine sulla movida

ROVIGO - Il sempre difficile equilibrio dell'avere una città viva, che consenta agli esercizi pubblici di vivere e allo stesso tempo rispettare i residenti. Per dirla semplicemente come ormai si usa definire: gli effetti della movida. Un problema che non è solo di Rovigo, ma che ogni luogo deve affrontare e per questo c'è stata una riunione in Prefettura con con il Comitato provinciale dell'ordine pubblico insieme alle categorie del settore, nel quale sono stati esaminati anche gli esposti ricevuti da parte dei residenti del centro città.
Vittorio Ceccato, vice presidente della Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, commenta proprio l'esito della riunione. «Siamo molto soddisfatti del clima di collaborazione e fiducia che è emerso tra tutte le istituzioni preposte, perché da un lato è stata condivisa la necessità di rispettare le norme e le esigenze della comunità residente, dall'altro è stato comunque messo in luce che l'attività dei pubblici esercizi costituisce un elemento indispensabile per la qualità della vita urbana e una ricchezza per la città».


LA CONVIVENZA

Ceccato sottolinea pure che gli operatori dei pubblici esercizi del centro «sono professionisti che conoscono il contesto e le dinamiche in cui sono inseriti e nella stragrande maggioranza rispettano le regole della civile convivenza». Accade, allora, che «siamo di fronte a temi che conosciamo perché si affrontano ogni anno all'inizio della bella stagione, quando il tema delle aperture serali, della musica e degli eventi è all'ordine del giorno. Ma siamo convinti che il clima di comprensione che abbiamo percepito in sede di incontro, produrrà un atteggiamento equilibrato tra le diverse esigenze. Del resto Rovigo è una città che sta crescendo e aprendosi a nuove dinamiche sia sociali che economiche, come il radicarsi degli studenti universitari con le loro esigenze di spazi e di relazione, e il crescere dei flussi turistici legati alle grandi mostre ed eventi culturali. Per i pubblici esercizi e per il commercio in generale, i consumi legati a queste nuove fasce di utenza rappresenta senz'altro un'opportunità che va cavalcata anche se com'è ovvio, nel pieno rispetto delle norme».

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