Forno crematorio, dopo Villanova del Ghebbo anche Crocetta dice no

È pronto a costituirsi un comitato contro il progetto per realizzare la struttura nell’area del cimitero

Sabato 18 Maggio 2024 di Federico Rossi
L'incontro organizzato a Crocetta

BADIA POLESINE - Dalla frazione di Crocetta si leva un deciso no al progetto di realizzare un impianto crematorio nell'area del cimitero, con tanto di richiesta alla giunta comunale di tornare sui propri passi rispetto alla possibilità di ospitare l’opera, che potrebbe essere realizzata nella frazione attraverso una procedura di project financing. Il circolo Noi della frazione badiese ha infatti accolto Adino Rossi e il consigliere comunale Luca Giusberti, che assieme a Claudio Vallarini e a Moreno Ferrari, hanno esposto ai presenti tutti i loro dubbi sulla progettualità, argomentando soprattutto sui possibili rischi ambientali, con l'obiettivo di fermare l'iniziativa e dare vita a un comitato apposito.


COMITATO PER IL NO 
A offrire una cornice introduttiva è stato Adino Rossi, già candidato sindaco nella precedente tornata elettorale, che ha posto in evidenza l’interpellanza presentata in consiglio da Giusberti, criticato l'atteggiamento del primo cittadino («noi chiedevamo solo di sapere perché sia stata scelta Crocetta e il tipo di insediamento») e citato il recente caso di Villanova del Ghebbo, dove l'opera non si è realizzata.

La parola è poi passata a Claudio Vallarini che ha criticato le risposte fornite dall’assessore Brenzan in sala consiliare («siamo amareggiati, perché non ci è stato indicato il numero esatto dei forni previsti e ci saremmo aspettati chiarezza»).


IPOTESI RICORSI 
«Nell'elenco delle motivazioni si ricorda che ci si troverebbe in campagna e lontano da recettori sensibili, ma soprattutto per quanto concerne l’aspetto della presenza di zone residenziali, ci sembra che la questione dovrebbe essere ampiamente riconsiderata - ha ripreso l'ambientalista badiese, ripercorrendo l'iter e i dettagli dell'opera da realizzare -. Appellandoci all'imposizione di una distanza di 500 metri, penso che il sindaco dovrebbe avere dei dubbi e lo invitiamo a ritirare la proposta del crematorio. Ci stiamo già adoperando per un ricorso al Tar e al presidente della Repubblica - ha ventilato Vallarini -. Chiediamo infine alla comunità di Crocetta di scrivere all’amministrazione di rinunciare al progetto e programmare una frazione più appetibile dal punto di vista residenziale e paesaggistico. Il paese, nel suo piccolo, ha anche una vocazione turistica». A queste parole, ha fatto seguito l'intervento di Luca Giusberti del gruppo "Tre torri - Badia ci piace", firmatario dell’interpellanza sull’impianto - da cui però si era dissociata in consiglio comunale la collega di minoranza Manuela D’Amore.


COMUNICAZIONE 
«Questo progetto - ha detto - andava discusso subito con la cittadinanza, ma ci sono i presupposti affinché non vada in porto. Abbiamo anche inviato una missiva alla Regione, soprattutto rispetto alle distanze». Gli ultimi contributi sono stati quelli di Sheron Zanoni, del gruppo civico della lista Adino Rossi, e di Moreno Ferrari che ha portato l'esperienza nelle numerose battaglie condotte in questi anni. Quest’ultimo ha spronato gli abitanti ad unirsi: «Secondo me l’azione da fare è quella di costituire un comitato, creare un gruppo e attuare strategie». 

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