VENEZIA - La richiesta parte dalla Conferenza delle Regioni: modificare la legge 165 del 2004 e consentire ai governatori di fare il terzo mandato. Una "necessità" a sentire il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, che ha mandato una lettera al ministro Roberto Calderoli e al Senato, dove si discuterà il ripristino dell'elezione diretta delle Province. Ed è in quell'ambito che potrebbe essere riproposto l'emendamento avanzato dalle Regioni all'ultima legge di Bilancio per consentire a Vicenzo De Luca o Stefano Bonaccini di ricandidarsi alla guida della Campania e dell'Emilia-Romagna per la terza volta.
LA LETTERA
Nella lettera inviata al ministro Roberto Calderoli e al Senato, Fedriga scrive che «appare necessario estendere il limite di mandato per gli organi di vertice degli enti territoriali a tre legislature». E ha allegato la proposta emendativa presentata lo scorso dicembre in sede di parere sul disegno di legge di bilancio. Un emendamento, tra l'altro, dall'interpretazione dubbia: quando si dice che il limite del terzo mandato "si applica con riferimento ai mandati successivi alle elezioni effettuate dopo la data di entrata in vigore delle leggi regionali di attuazione", potrebbe lasciar intendere un azzeramento del pregresso. Ossia: Zaia - o lo stesso Fedriga in Friuli Venerzia Giulia - potrebbe ripresentarsi per altre tre volte? Fino al 2040?
GLI ASSESSORI
«Sul limite dei due mandati, ho un'idea chiara dal primo giorno, a prescindere dalla mia posizione - ha detto Zaia -. Ho sempre sostenuto che è strano che le uniche cariche che hanno limite di mandato siano i sindaci e i presidenti di Regione, le altre non ne hanno. Sento giustificazioni che rasentano il ridicolo, come chi dice che si potrebbero creare centri di potere. I cittadini sanno benissimo chi scegliere, dire che bisogna mettere un blocco altrimenti si crea una cupola, significa dare degli idioti ai cittadini. Non voglio difendere un presidio, ma ci sono cittadini che mi fermano per strada e mi chiedono "perché non potete ricandidarvi"?». Il blocco, ha aggiunto, aveva un senso quando valeva per tutte le cariche in Regione: consiglieri, assessori, presidente. Poi è stato tolto per i consiglieri e, a questo punto, sarà tolto anche per gli assessori: «Il prossimo nuovo governatore, o "usato" - ha aggiunto sorridendo - deve avere la possibilità di scegliersi gli assessori», ma se 7 su 8 «non sono nominabili vuol dire partire da sottozero. Il che penso sia anche illegittimo». Dunque, in attesa di quella statale per i presidenti, sarà modificata la legge regionale e tolto il limite per gli assessori? «Prima o poi andrà approvata, ma tempo ce n'è, forse le elezioni slitteranno alla primavera 2026».
AUTONOMIA
Capitolo autonomia differenziata: come Calderoli, neanche Zaia si è detto preoccupato della stroncatura dell'Ufficio parlamentare di bilancio. «I nostri tecnici sostengono l'esatto contrario e non penso siano degli sfigati».