Il Distretto di pesca del nord Adriatico è unito nella lotta al granchio blu. Le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno approvato un documento comune indirizzato al governo affinché adotti le misure necessarie, e specifiche, per contenere i danni all'ambiente marino e all'economia causati da questa specie alloctona dannosa che si ciba di vongole e novellame.
La Regione Emilia-Romagna ha proposto inoltre un articolo di legge per attivare l'autodifesa degli acquacoltori, sulla falsa riga di quelli approvati in agricoltura, per predisporre un piano per il controllo ittico della specie granchio blu.
«È necessario procedere con il monitoraggio dei danni per vedere poi riconosciuto dal ministero lo stato di calamità con adeguati ristori», ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura e alla Pesca, Alessio Mammi. Tra le richieste al Governo avanzate dal Distretto di pesca del Nord Adriatico che riunisce le tre regioni costiere, quella di convocare urgentemente un tavolo tecnico per la definizione e l'adozione immediata di misure e provvedimenti efficaci, concertati e condivisi ma anche l'eventuale dichiarazione dello stato di calamità dopo accertamenti delle condizioni da parte di Cnr e Ispra.