Legambiente boccia la Barricata
e accusa: «Regione dove sei?»

Giovedì 11 Agosto 2016 di Tomaso Borzomi
Legambiente boccia la Barricata e accusa: «Regione dove sei?»
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Da Genova è arrivata in Veneto, dove da mercoledì è ormeggiata all'isola della Certosa a Venezia e oggi ripartirà con destinazione Grado, in Friuli, dove finirà il suo giro durato tre mesi.(((borzomit))) Goletta Verde, la barca di Legambiente, sta monitorando i nostri mari per valutarne le condizioni. E proprio a bordo dell'imbarcazione ieri mattina è stato fornito il quadro generale. Ne è emerso è un dato dal duplice volto, almeno per quanto riguarda il Veneto. Se da un lato su undici zone controllate negli ultimi giorni (Porto Tolle, due a Rosolina, Chioggia, due a Cavallino Treporti, Jesolo, Eraclea, due a Caorle, San Michele al Tagliamento), solo una, la foce del Po delle Tolle, è risultata fortemente inquinata, dall'altro sono in aumento i reati ai danni del mare. Un incremento che preoccupa i volontari di Legambiente.

A Porto Tolle gli attivisti dell'associazione hanno rilevato un mare fortemente inquinato in località Barricata, come spiega la portavoce di Goletta Verde Katiuscia Eroe: «Abbiamo rilevato un dato allarmante. E anche se nel complesso si tratta di una situazione sostanzialmente buona per la salute dei mari del Veneto, non possiamo stare tranquilli per quanto riguarda le coste e i mari, in particolare a causa del dato sui reati ambientali».
Sono stati 813 i reati registrati nel dossier "Mare Monstrum 2016", in netto aumento rispetto ai 436 del 2014, con 871 persone arrestate e 228 sequestri. Le cause principali sono state la pesca di frodo (360 infrazioni), la cattiva depurazione e gli scarichi selvaggi (225), reati legati al ciclo del cemento (143) e la navigazione fuorilegge (85).(((borzomit))) «In tutta Italia ci sono 1.022 agglomerati urbani sotto infrazione europea - prosegue Eroe - auspichiamo che entro il 2020 i mari siano in salute».
Per questo motivo Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, chiede un intervento deciso: «La Regione deve intervenire contro i grandi abusi, Legambiente chiede che si tengano gli occhi aperti sulla zona di Porto Tolle perchè il Comune da solo ha potere limitato».
L'indagine dello scorso anno, su cui è basato il rapporto Mare Monstrum 2016 è cospicua: 2.600km monitorati da Goletta Verde, 205 ore spese nell'estate scorsa a monitorare la situazione dei mari registrando 2597 rifiuti di cui il 95% in plastica. E proprio la plastica è uno dei problemi principali per i nostri mari. «Si tratta di un problema grave -spiega Lazzaro- Il "marine litter", cioè i rifiuti galleggianti, derivano da un comportamento sbagliato che va corretto. Per questo ad esempio a Venezia con la campagna "Don't waste Venice" ci siamo attrezzati per sensibilizzare turisti e residenti affinché si assumano comportamenti virtuosi rispettosi dell'ecosistema e dell'ambiente». Ma le logiche economiche sono spesso contrastanti, basti pensare alle bottigliette di plastica: «Si possono utilizzare sistemi alternativi, modelli ibridi che incentivino le persone a non inquinare -prosegue Lazzaro- si pensi ai compattatori in Germania, oppure un obolo per chi restituisca la plastica, ma anche il suggerimento ad usare le fontane presenti nelle città». Tutti sistemi che potrebbero abbassare il livello dei rifiuti in mare, aiutando al tempo stesso l'ambiente.
La ricerca è stata svolta con l'ausilio dell'Ispra, la cui ricercatrice Francesca Rocchi ha spiegato: «Queste azioni devono essere supportate dalla ricerca scientifica, cerchiamo di fornire uno spunto alle amministrazioni affinché si convoglino le risorse dove serve».(((borzomit)))
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Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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