"Rimbalzato" dai medici di base, lo sfogo di un utente: «Tre giorni per la ricetta dell'inalatore contro l'asma di mia moglie»

"Ho anche usato la piattaforma online, ma questo non ha velocizzato l'attesa"

Domenica 5 Maggio 2024 di Denis De Mauro
"Rimbalzato" dai medici di base, lo sfogo di un utente: «Tre giorni per la ricetta dell'inalatore contro l'asma di mia moglie»

SACILE - Più che arrabbiatura, alla quale avrebbe comunque sicuramente diritto, frustrazione. E' questo il tono prevalente nella voce decisa ma pacata di un sacilese che ha cercato per 3 giorni chi gli potesse fare la ricetta per l'inalatore contro l'asma di cui ha bisogno sua moglie. Vivendo una sorta di compendio espresso delle difficoltà quotidiane che molti hanno nel rapportarsi con la macchina del sistema sanitario. Alla fine c'è riuscito ieri mattina attraverso la Guardia medica. Non se la prende con i camici bianchi, ma non può che sentirsi frustrato per un sistema sanità che gli ha complicato la vita per l'ennesima volta «Perché ormai queste difficoltà vanno avanti da alcuni anni». Racconta: «Per tre giorni ho cercato di mettermi in contatto con lo studio del medico di famiglia della mia consorte, per poterle prendere l'inalatore che le è stato raccomandato e che stava ormai finendo, ma non sono mai riuscito, negli orari prescritti, a contattarlo, a trovare la linea libera. Il problema è organizzativo: beninteso, non do colpa al medico, è che con 1600, 1800 assistiti a testa non puoi avere tempo per tutti, è impossibile - il sacilese rileva che però i cittadini pagano per quel servizio e dunque avrebbero diritto a vederselo soddisfare all'occorrenza - Comunque, venerdì sera aspetto che scattino le 20 e un minuto dopo chiamo la Guardia medica dell'ospedale di Sacile.

Un quarto d'ora di tentativi, almeno 5, senza nessuna risposta. C'è la segreteria che avvisa che per mancanza di personale il servizio è sospeso».


IL MURO DI GOMMA

Quel nastro ricorda anche l'orario del sabato mattina e infatti l’uomo fa un ultimo tentativo ieri (orario 10 - mezzogiorno): «E finalmente riesco nello scopo. La dottoressa tra l'altro mi dice che anche la sera prima erano in servizio, ma stracolmi di gente e dunque non in grado di rispondere anche al telefono. Nel mio caso, se avesse finito l'inalatore e mia moglie avesse patito una crisi, avrei dovuto prenderla e correre al Pronto Soccorso a Pordenone, altro posto dove entri adesso ed esci dopo tante, troppe ore perché con questo sistema va in tilt pure quello».
Essere asmatici e finire il proprio inalatore non è una situazione raccomandabile, non si tratta di un malanno col quale scherzare e questo ovviamente non fa che aumentare, giustamente, la frustrazione del sacilese che in passato per un'esigenza simile, e non riuscendo a parlare col medico, aveva fatto un ulteriore tentativo chiamando il professionista direttamente al cellulare: «Mi rispose la segretaria e mi sentii redarguire che quel numero era solo per le emergenze - classificazione evidentemente alquanto opinabile - ma se un farmaco serve, serve!». «Ho anche usato la piattaforma on line di uno di quei servizi che ti consentono di dialogare col medico di base (App privata, non pubblica) ma mi hanno risposto dopo una settimana» ricorda il sacilese.


IL PARADOSSO

In effetti molte di quelle applicazioni non fanno che mettere a disposizione dell'utente l'indirizzo mail del medico facilmente reperibile ad esempio sul sito dell'Asfo. L’uomo contesta anche, ma certo non è l'unico, il sempre più frequente ricorso alle visite su appuntamento anche per il medico di famiglia «Che faccio, mi ammalo su appuntamento?» e le eccessive attese per le visite specialistiche «Che però in privato riesci ad avere spesso in breve tempo. Ma perché devo pagare per un servizio che in realtà sovvenziono già?».

Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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